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Archivio di Stato di Catanzaro, una macchina del tempo per scrutare la storia calabrese

Archivio di Stato di Catanzaro, una macchina del tempo per scrutare la storia calabrese

di Roberto De Santo

Un patrimonio inestimabile di tesori unici. Uno scrigno dove sono conservati decine di migliaia di reperti preziosissimi per ricostruire la storia privata e pubblica di una parte consistente della regione.
L’Archivio di Stato di Catanzaro – che sorge in Piazza del Rosario, nel cuore del borgo antico del capoluogo calabrese – custodisce un vasto capitale di documenti, pubblici e privati, atti notarili, pergamene, sigilli, microfilm, che sono la testimonianza della storia e della cultura della provincia di Catanzaro a partire dal secolo XIV sino al secolo XX.

1 Archivio di Stato di Catanzaro - Meraviglie di Calabria - 2

Si tratta di oltre 50.000 pezzi di materiale cartaceo, 1.384 pergamene, 491 mappe e 1.180 microfilm, con estremi cronologici (1307-1959).
Un vero e proprio forziere di gemme storiche suddivise in tre sezioni: la prima comprende le carte del periodo preunitario (suddiviso in Antichi regimi, Periodo napoleonico, Restaurazione); la seconda comprende le carte del periodo postunitario; la terza comprende atti non riconducibili ad uffici o magistrature. Ma nell’Archivio di Stato del capoluogo sono presenti anche documenti dell’intero territorio crotonese in attesa che sorga anche lì una propria sede.

La storia preunitaria nei documenti catanzaresi

Tra i documenti di maggiore pregio quelli riferiti alla “Regia Udienza Provinciale”, che conserva documenti dall’anno 1654 all’anno 1808. Tutti atti che sono conservati nella prima sezione dell’Archivio di Stato catanzarese.

carcere Soriano - Meraviglie di Calabria - 4
Il progetto del carcere di Soriano Calabro


Ricordiamo che la Regia Udienza era una sorta di tribunale di secondo grado a cui i cittadini potevano ricorrere contro le sentenze emesse nei tribunali locali dai governatori delle terre regine. Dopodiché si poteva ricorrere solo ai due supremi tribunali del Regno delle Due Sicilie a Napoli: la Gran Corte della Vicaria ed il Sacro Regio Consiglio, per cause di maggiore rilevanza.
La Regia Udienza fu abolita nel 1808 e subentrò l’Intendenza che aveva competenze civili e giudiziarie su ogni provincia meridionale.
A Catanzaro sono custoditi gli atti di processi civili, ordinanze, dispacci reali e corrispondenza varia. La peculiarità è che molti di questi documenti sono scritti in spagnolo. Sono assenti invece tutti gli atti dei vari processi penali che si svolsero in quell’epoca, perché in seguito ad una disposizione borbonica del settecento furono distrutti.

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Ma in questa sezione si annoverano anche gli atti della Cassa sacra, istituzione nata dopo il devastante terremoto del 5 febbraio del 1783 che distrusse anche il patrimonio ecclesiastico. Aveva il compito di ricostruire attraverso la documentazione quei siti religiosi devastati dal sisma. Qui si conservano moltissime pergamene anche se circa seimila – inerenti i monasteri basiliani che sorgevano in Calabria nei secoli – per disposizione ministeriale del 1846 furono trasferiti a Napoli. Documenti che andarono poi distrutti durante la seconda guerra mondiale quando i tedeschi in ritirata diedero alle fiamme Villa Montesano, dove erano custoditi i preziosi documenti.

Chiesa Santa Caterina a Tropea 1 - Meraviglie di Calabria - 8
Il progetto della Chiesa Santa Caterina a Tropea sorta sulla Basilica dei Padri domenicani


A Catanzaro sono repertate in questa sezione:  la Segreteria pagana, la Segreteria ecclesiastica, Vendite e Censuazioni, Mastrodattia, Liste di Carico, Libri antichi e platee, Razionalia, Ispezione di Reggio, Ispezione di Gerace.
Inoltre il tesoro di pergamene presenti nell’Archivio di Catanzaro comprende diplomi regi, atti interessanti università e famiglie calabresi oltre ad una carta nautica portolano, probabilmente del XVI secolo.

Il patrimonio di atti processuali

Senza contare che a Catanzaro si possono consultare gli archivi giudiziari prodotti dalle singole magistrature operanti nell’ambito della circoscrizione della Corte d’Appello di Catanzaro. Atti che ricostruiscono processi storici come quelli politici compiuti nel periodo risorgimentale o durante la lotta al brigantaggio. C’è anche una ricca documentazione del periodo fascista. E processi che hanno fatto la storia del Paese come “Processo Valpreda”.

Le gemme in archivio

Oltre a pregevoli documenti storici donati da privati – brillano quelli dell’allora ministro delle Colone nonché vicepresidente del Consiglio dei ministri Gaspare Colosimo e quello del pregevole studioso Gregorio Sinatora – l’Archivio custodisce alcune vere e proprie gemme.

Intestazione Pianta piano terra del Convento di S. Agostino - Meraviglie di Calabria - 10

Si tratta ad esempio della pianta topografica del convento di Sant’Agostino di Catanzaro. Una pergamena datata 16 giugno 1686 che riporta il progetto del pubblico ospedale del distretto locale.

4 Pergamena n. 152 Famiglia Pescara 825x510 1 - Meraviglie di Calabria - 12

A Catanzaro, inoltre è custodita una pergamena della Famiglia Pescara (nella foto, in alto) che reca come incipit la scritta: «Il preposto generale dell’Ordine di Gesù, don Carlo de Noyelle, concede i beni spirituali propri degli iscritti all’Ordine». Un atto che si presenta nelle parti superiori e laterali con ornamenti miniati. Anch’esso del 1686.

2 Pergamena musicale - Meraviglie di Calabria - 14

C’è poi una pergamena musicale (nella foto, in alto) con didascalie in nero e in rosso. I capilettera, si presentano semplicemente in color rosso e così pure le linee dei tetragrammi. Una pergamena che risale al 1794.
Documenti che offrono la possibilità di comprendere nel dettaglio la storia calabrese attraverso i secoli e trasformarsi così in una sorta di macchina del tempo.

info@meravigliedicalabria.it

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