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A Castiglione di Paludi, il sito più antico di epoca bruttia

A Castiglione di Paludi, il sito più antico di epoca bruttia

Spesso per descrivere la Calabria si usa l’immagine di un caleidoscopio. Ci hai sicuramente guardato dentro almeno una volta, probabilmente da bambino, osservando stupito come al suo interno potesse dispiegarsi un tripudio di colori, ecco anche per questa meravigliosa regione vale lo stesso. Crocevia di mille genti, culture, lingue e tradizioni, la Calabria, anticamente Enotria, cioè terra del vino, ha visto susseguirsi popolazioni diverse che hanno lasciato dei segni nella cultura materiale e spirituale dei luoghi, arricchendoli con le proprie testimonianze stratificate nel tempo, tassello dopo tassello, per comporre uno sfaccettato contenitore culturale. Oggi ripercorriamo le tracce lasciate sul territorio dai Bruzi (o Brettii) e degli Enotri, tra i più antichi abitanti della Calabria, entrando all’interno del Parco Archeologico di Castiglione di Paludi. I primi a scegliere la Calabria come «casa da abitare» furono gli Enotri, poi seguiti dai Bretti, stanziati nei pressi dell’attuale Cosenza, dove edificarono numerose cittadelle e fortificazioni per presidiare i territori.

Il Parco archeologico di Castiglione di Paludi

Percorrendo Via San Martino in provincia di Cosenza si giunge all’interno del Parco archeologico di Castiglione di Paludi, un viaggio in auto e anche indietro nel tempo. In quest’area sono infatti conservate le tracce dell’antica città enotra di Cossa, sulla quale i Bruzi avrebbero successivamente fondato una loro città. Il cuore del parco archeologico è la tomba di Piano Agretto, un «sito di notevole interesse storico, archeologico e paesaggistico per la straordinaria mole di dati che ancora giacciono ‘sepolti’ al di sotto del manto erboso che riveste il Parco», per usare le parole del Ministero della Cultura.

Proprio qui sono custodite necropoli che guidano il visitatore in questo viaggio indietro nel tempo, arricchite con armi, lance bronzee e in ferro, in grado di ricostruire la sociologia e la struttura sociale di questi antichi abitanti della Calabria. Sul sito dell’attuale parco gli Enotri prima e i Bretti poi, divennero i protagonisti della storia regionale dell’epoca, entrando in contatto-conflitto con la cultura ellenica e costruendo diverse fortificazioni militari sulle alture di Castiglione di Paludi. Si legge sul sito del Comune di Paludi che i forti «costituiscono una delle più importanti e meglio conservate testimonianze di architettura militare della Magna Grecia» anche grazie all’abilità di queste popolazioni di sfruttare e plasmare a proprio vantaggio la conformazione del territorio.

Nel sito si possono osservare camminamenti, i resti del «lungo muro» e del «teatro», il cui ritrovamento ha giocato il ruolo di lente d’ingrandimento sulle fortificazioni brette ed enotre del sito, che anticamente costituivano uno snodo strategico per il presidio del territorio, costituendo un enorme vantaggio militare su chi volesse penetrare dalla costa verso le aree interne della Calabria.

L’invito è dunque quello di andare a visitare un luogo di cultura, storia e tradizione nel quale si respira un’antica atmosfera magno greca, capace di raccontare cosa siamo stati migliaia di anni fa per capire chi siamo attualmente.

info@meravigliedicalabria.it

Foto di copertina di Yorudo

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