Aglio di Laino Borgo, storia di biodiversità tra le eccellenze italiane

È un ingrediente culinario ritenuto indispensabile soprattutto nelle cucine tradizionali, un po’ meno da chi non tollera il suo sapore deciso, come del resto il suo sapore. Si tratta dell’aglio, che nei piatti calabresi non manca quasi mai. E se poi è quello coltivato in Calabria, meglio ancora. Magari quello che nasce nell’area del Pollino, tra i campi di Laino Borgo, che racconta un’agricoltura autentica e sostenibile. Riscoperto pochi anni fa dal Centro di Divulgazione Agricola dell’Arsac di Castrovillari, l’Aglio di Laino Borgo è un ecotipo locale della specie Allium sativum e cresce in un ambiente integro, dove l’orticoltura conserva metodi tradizionali e basso impatto ambientale. Nei terreni di questa zona si coltivano anche fagioli borlotti, pomodori, peperoni e il fagiolo poverello bianco De.Co., un paniere che rispecchia buona parte della biodiversità del Parco Nazionale del Pollino.


La semina dell’aglio avviene ancora a mano, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, mentre la raccolta si svolge nei primi giorni di luglio. Il terreno fertile e il clima favorevole regalano bulbi profumati, compatti, conservati come una volta in trecce o mazzetti appesi sotto le tettoie. Alcuni giovani produttori sperimentano anche nuove forme di trasformazione preparando vasetti con bulbilli aromatizzati a pepe, alloro o ginepro, oppure versioni in agro dolce, apprezzate per il gusto delicato.


A differenza di molte produzioni standardizzate, l’Aglio di Laino Borgo nasce da una coltivazione naturale, senza concimi chimici e con una gestione attenta delle erbe infestanti. La sua qualità lo distingue nettamente dagli agli d’importazione e lo colloca nella tradizione delle eccellenze italiane insieme al Bianco Piacentino, al Rosso di Sulmona e ad altri ecotipi storici.


Il riconoscimento della Denominazione Comunale (De.Co.), istituita dal Comune di Laino Borgo con il supporto tecnico dell’Arsac, valorizza il prodotto e lo lega ancora di più al suo territorio. Per molti agricoltori del Pollino, l’aglio è diventato fonte di reddito e presidio di biodiversità che, attraverso il gusto, spiega tutta la ricchezza del territorio.
(Da.Ma.) info@meravigliedicalabria.it


