Alla scoperta dell’antica abbazia di Santa Maria ad Gruttam

Al confine tra i borghi della Sila Greca di Cropalati e Paludi, si trova una chiesa rupestre unica nel suo genere. Si tratta dell’antica abbazia di Santa Maria ad Gruttam e ricade nel Comune di Cropalati. Immersa nel verde, affiancata dal fiume Trionto, regala con il suo silenzio momenti di meditazione. Questa visita è stata possibile grazie alla disponibilità del sindaco di Cropalati, Luigi Lettieri, che ringrazio ancora una volta.

La fuga dei monaci di rito greco
Furono numerosi i monaci di rito greco che arrivarono lungo le coste del Meridione a causa di varie oppressioni. Una prima persecuzione si ebbe nel VII secolo, quando gli arabi invasero la Siria, la Palestina, l’Egitto e la Libia, dove, nei rispettivi deserti dimoravano molti anacoreti. A partire dal 726, i monaci furono nuovamente perseguitati, infatti, l’imperatore bizantino Leone III Isaurico emanò una serie di editti, che proibirono il culto delle immagini sacre.


Nacque così la cosiddetta “iconoclastia”, secondo la quale le immagini presenti nell’Impero, dovevano essere distrutte. Infine, nel IX secolo, a causa dell’occupazione araba della Sicilia, arrivarono altri monaci in Calabria.


Alcuni di essi vissero come eremiti; altri come cenobiti, cioè in comunità; ed altri ancora nelle laure, cioè eremiti, ma con momenti di ritrovo insieme agli altri monaci, avendo un superiore in comune. Molti sfruttarono le grotte naturali per viverci e praticare la vita religiosa.
Il cenobio di Santa Maria ad Gruttam
Intorno alla chiesa rupestre, esisteva il cenobio, composto da tante grotte, in comunicazione con la chiesa. Oggi è possibile visitarne una sola, in quanto le altre sono coperte dalla vegetazione. È probabile che questo cenobio risalga al XII secolo. Oggi si trova inglobato in una struttura realizzata nel XVII secolo, con successivi rifacimenti nel 1976.



La struttura è composta da due ingressi, quello di destra, che porta alla chiesa rupestre e quello di sinistra che conduce ad una chiesa più moderna. Sotto il campanile si trova uno stemma araldico antico.



Sulla destra della chiesa nuova, si trova un’acquasantiera in pietra finemente decorata e sopra di essa è collocata una conchiglia, incastonata nel muro, a simboleggiare la rinascita. La chiesa rupestre invece fu scavata nella roccia, creando una grotta circolare con volta anulare e una grande colonna centrale. In basso è situato un sedile che scorre lungo la parete circolare. Su un lato c’è un cunicolo che porta alle grotte/celle.

Sulla parete sinistra di questa chiesa rupestre, si trova un altare in pietra con un affresco della Madonna col Bambino del 1400. L’altare è riccamente decorato. In alto è scritta una frase in latino, che tradotta vuol dire: «Solo la Vergine Maria poté allattare dal suo seno celestialmente ricolmo». È incisa anche una data: 1624.


In basso a sinistra c’è lo stemma dei Badolato, i quali sicuramente commissionarono l’altare e successivamente, fu portato a termine dagli Aldobrandini.

La frase è la testimonianza che frequentarono il cenobio i Domenicani per un periodo di tempo, in quanto tale frase è reperibile soltanto nel messale dell’Ordine dei Predicatori. (Silvana Franco)
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