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Arbëria Digital Fest, da Pallagorio il futuro delle comunità arbëreshe

Arbëria Digital Fest, da Pallagorio il futuro delle comunità arbëreshe

Per quattro giorni Pallagorio è stato un grande e vivace laboratorio di incontri, dibattiti, tour e performance che hanno raccontato l’Arbëria da prospettive diverse, riunendo giornalisti, ricercatori, operatori turistici, artisti e amministratori in un confronto che ha trasformato questo piccolo centro in un punto d’ascolto internazionale.

Dal Muzé Spazio Arbëria, cuore dell’Arberia Digital Fest e sede dell’associazione Fili Meridiani, si sono tenuti i due panel di quest’anno. Il primo ha riguardato come la comunicazione digitale, i media e l’intelligenza artificiale possano contribuire a tutelare e diffondere le lingue minoritarie. Il secondo si è invece concentrato sul turismo esperienziale e culturale come occasione di crescita per le comunità arbëreshe.

Non sono mancati ospiti dall’Italia e dall’estero, coinvolti in un confronto aperto sulle nuove possibilità di collaborazione tra Calabria, Albania, Kosovo e Macedonia del Nord. Proprio con quest’ultima è stato firmato un memorandum di collaborazione con il comune di Dibër.

Il racconto del festival continuerà anche in TV: la RAI dedica dal settembre scorso un ciclo di servizi alle comunità arbëreshe in Calabria, in onda su Rai3.

Ettore Bonanno, responsabile delle relazioni internazionali di Fili Meridiani si dice «entusiasta del successo di quest’edizione del Festival, che non solo ha creato le condizioni per portare la piccola comunità di Pallagorio al centro di un dibattito innovativo e internazionale, ma ha confermato la vocazione dell’entroterra arbëreshe a essere una destinazione turistica capace di attirare target diversi offrendo loro esperienze comunitarie, un luogo dove non si consuma semplicemente un’esperienza, ma ci si sente parte di una comunità viva che ha sempre fatto dell’accoglienza uno dei valori fondanti della propria identità».

«Ci sono e si confermano tutti i presupposti – aggiunge Ursula Basta, presidente dell’associazione – per delineare nuovi progetti con una ritrovata identità: internazionale e condivisa, che guarda alle radici come ponte di dialogo per proiettare nel futuro una storia comune che possa coinvolgere soprattutto i giovani e che possa offrire anche nuove possibilità sul territorio».

Accanto a Fili Meridiani hanno partecipato anche la Fondazione Universitaria “F. Solano”, Confindustria Crotone e il Gruppo Giovani Imprenditori, che hanno sostenuto il festival e contribuito alla rete di collaborazioni nate in questi giorni.

L’Arbëria interna mostra così il ritratto di un territorio vivo e proiettato al futuro, dove il dibattito culturale raggiunge dimensioni internazionali e genera iniziative che attraggono un pubblico sempre più consapevole della forza e del valore della minoranza arbëreshe in Calabria.

info@meravigliedicalabria.it

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