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Artigianato tradizionale, quel filo sottile che unisce le Calabrie

Artigianato tradizionale, quel filo sottile che unisce le Calabrie

di Roberto De Santo

L’artigianato calabrese fonda le sue radici in un passato antichissimo e, per il suo isolamento territoriale che ha caratterizzato per secoli la storia della regione, conserva quasi immutate le tradizionali tecniche di lavorazione. Ma l’originalità della produzione artigianale calabrese sta anche nella tipicizzazione di molti suoi manufatti distinti per aree geografiche ben delimitate. Così dalla lavorazione delle ceramiche, dei tessuti, come degli ori, del legno e del vimini si possono trovare distinti esempi in varie parti della regione accomunati, però, dall’utilizzo spesso di strumenti antichi come quelli dei progenitori. Tecniche che per molti secoli si sono tramandate da padre in figlio. Dal telaio a mano, allo scalpello, al tornio a ruota, col coltellino, continuano così ad essere realizzate in Calabria opere uniche. 

Nella lavorazione dei tessuti spiccano per perizia di produzione i “vancali”, splendidi scialli realizzati a mano a Tiriolo. Come a Bianco, a Gerace, e in quasi tutti i paesini della Locride numerosissime sono le attività artigiane dei telai di Pardesca, ma esprime significati profondi anche la tessitura dei filati di ginestra, caratteristica di San Luca e delle comunità grecaniche dell’Aspromonte.
E poi Longobucco per la creazione di coperte ed arazzi, San Giovanni in Fiore con i suoi tappeti come anche quelli “pezzati” di Bivongi rappresentano altri splendidi esempi della tradizione artigianale calabrese.

Un’arte che si distingue anche nella lavorazione del ferro battuto e del rame a Serra San Bruno, dell’oro e l’argento a Crotone, il vetro a Bagnara, il vimine e la paglia a Cosenza, Soriano Calabro, San Giorgio Morgeto, Delianuova, Vibo Valentia, Polistena e Gallico, ognuna con particolarità specifiche.

Ma è anche l’artigianato del legno ad offrire eccezionali opere d’arte come le pipe in radica di Brognaturo o le sedie di Serrastretta. Una lavorazione del legno che diventa di alta tecnica nel caso della produzione di strumenti musicali dell’azienda dei fratelli De Bonis di Bisignano per la creazione di liuti.
Un’arte che si riscontra anche nella produzione delle chitarre a Delianuova, delle zampogne a San Giorgio Morgeto e degli zufoli a canne A San Luca e Platì.
Squillace, Seminara, Gerace, Bagnara e Sibari si distinguono invece per la lavorazione delle ceramiche.

info@meravigliedicalabria.it

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