Biennale di Venezia: Leone d’Oro per Anna Maria Mailiono, l’artista brasiliana con il sangue scaleota

Anna Maria Mailiono, artista brasiliana con origini calabresi sarà premiata con un Leone d’Oro alla carriera alla 60/a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. La mostra “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere” verrà aperta al pubblico da sabato 20 aprile a domenica 24 novembre 2024 a Ca’ Giustinian, sede della Biennale di Venezia.
La cerimonia di inaugurazione si svolgerà, appunto, sabato prossimo, con l’assegnazione dei vari premi e la consegna dei Leoni d’oro. Oltre ad Anna Maria Maiolino il Leone andrà a Nil Yalter (1938), artista turca residente a Parigi. In totale sono 331 gli artisti ei collettivi che partecipano, un numero di gran lunga superiore ai 213 artisti che erano presenti nell’edizione del 2022 della Biennale Arte.
La vita di Anna Maria Mailiono
Anna Maria Maiolino nasce il 20 maggio 1942 a Scalea (Cosenza), per poi emigrare con la famiglia a Caracas, in Venezuela nel 1954, pochi anni dopo la Seconda Guerra Mondiale. Lì studia alla Escuela de Artes Visuales Cristóbal Rojas, tra il 1958 e il 1960, anno in cui si trasferisce a Rio de Janeiro, in Brasile, dove frequenta i corsi liberi di pittura, scultura e xilografia de la Escola Nacional de Belas Artes. Passa a dedicarsi a questa tecnica che le permette di connettersi con la xilografia popolare praticata del nord est del Brasile; la utilizzerà per diversi anni proprio perché intrisa di critica sociale. L’artista si dichiara un’autodidatta.

Attraverso la frequentazione della Escola de Belas Artes e degli artisti di Rio, Maiolino entra a far parte del noto movimento artistico brasiliano chiamato Nova Figuração, una reazione all’astrazione degli anni Sessanta contaminata da inflessioni pop, che rispecchiano anche il duro clima politico del Paese durante i primi anni della dittatura militare (1964-1985).
In quel periodo Maiolino continua a sviluppare il proprio linguaggio e le proprie competenze, frequentando i famosi corsi d’arte tenuti da Ivan Serpa (1923-1973) presso il Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro. Nel 1964 tiene la prima mostra personale alla Galeria G a Caracas e nel 1967 partecipa alla storica esposizione Nova Objetividade Brasileira a Rio de Janeiro. Tra il 1968 e il 1971 Maiolino vive a New York. Nell’ultimo anno, su indicazione di Luis Camnitzer, riceve una borsa di studio presso The Pratt Graphics Center e pratica la tecnica di incisione su metallo, acquaforte, allargando i propri orizzonti artistici a vari media e alla poesia sperimentale. I suoi dipinti e le sue incisioni degli anni Sessanta sono piuttosto radicali, poiché combinano l’immaginario pop con il repertorio tipico della Nova Figuração, concentrandosi su personaggi e narrazioni politiche, oltre che su riferimenti personali, corporei e familiari.

Tra gli anni Settanta e Ottanta Maiolino comincia a dedicarsi all’arte performativa e, nel 1981, mette in scena il suo sorprendente Entrevidas, in cui decine di uova sono sparse sul pavimento e sfidano l’artista a percorrere lo spazio come fosse un” campo minato”, tenendo conto della fragilità e della precarietà dell’uovo, simbolo della vita stessa. All’inizio degli anni Novanta intraprende la lavorazione dell’argilla, segnalando una nuova attenzione per l’espressione gestuale e sensoriale, il fatto a mano e il rapporto con la materia terra, l’argilla, materiali elementari in sculture e rilievi che perdurano fino a oggi. Nel corso della sua carriera, Anna Maria Maiolino ha tenuto numerose mostre di rilievo e retrospettive, tra cui quelle all’Instituto Tomie Ohtake di San Paolo (2022),al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, alla Whitechapel Art Gallery a Londra (2019), al Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2017), alla Fundació Antoni Tàpies a Barcellona (2010) e al Drawing Center di New York (2002 ).


Ha partecipato, tra l’altro, alla Biennale di Lione (2017), alla Biennale di Gwangju (2014), alla Biennale di San Paolo (2010, 1998, 1991, 1994, 1967), alla Biennale di Sydney (2008) e alla Biennale dell’Avana (1984). Le sue opere sono presenti nelle collezioni del Castello di Rivoli (Torino), della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, del Museo d’Arte Moderna di Bologna, del Museum of Modern Art a New York, del Museum of Contemporary Art di Los Angeles , del Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand, del Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro, della Tate nel Regno Unito.
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