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Cleto Festival: da dodici anni cultura, territorio e comunità

Cleto Festival: da dodici anni cultura, territorio e comunità

Dal 19 al 21 agosto, il borgo medievale di Cleto torna a essere un cuore pulsante di arte, pensiero, musica e socialità grazie alla XII edizione del Cleto Festival, appuntamento culturale divenuto negli anni un faro per chi crede nella rinascita dei piccoli centri attraverso la cultura partecipata.

Quello che accade a Cleto non è semplicemente una rassegna estiva, ma un processo lungo più di un decennio che ha saputo intrecciare il valore della memoria con le sfide del presente: lotta alla marginalizzazione, sostenibilità, rigenerazione urbana e inclusione.

I temi al centro: sostenibilità, libertà e rivolta culturale.

Tra gli appuntamenti di maggiore rilievo spiccano i talk serali alla Porta Forgia, che trasformano il festival in una vera e propria agorà pubblica.

Il 19 agosto, l’incontro “Turismo sostenibile: quando è reale?” affronta un nodo centrale per i borghi del Sud: è possibile attrarre visitatori senza snaturare il territorio? La risposta si costruisce in dialogo con esperienze come Kalabria Coast to Coast, Discovering Reventino, la rivista Itinerari e la voce critica di Contro Vento.

Il giorno seguente, il 20 agosto, si entra nel cuore del tema civile con “Parole prigioniere. Atteggiamenti, omertà e libertà in terra di Calabria”, un incontro che porta al centro il ruolo delle associazioni anti-racket, con la partecipazione di figure come Nuccio Iovene (Ass. Trame), Maria Teresa Morano e Giuseppe Borrello (Libera). Un confronto necessario, in un tempo in cui la parola libera è ancora una forma di resistenza.

Infine, il 21 agosto si apre uno squarcio filosofico e visionario con la presentazione del libro “Riotsophia – Piccolo abecedario del pensiero in rivolta” di Giuseppe Bornino, in dialogo con l’attivista Dante Prato. Un’occasione per riflettere su nuove forme di pensiero critico e pratiche di cambiamento.

Artisti e visioni: tra teatro, musica e poesia

Il Cleto Festival non è solo parola, ma anche corpo, musica, poesia e fuoco. Il cartellone artistico accoglie artisti di strada, musicisti e compagnie teatrali che abitano le strade e i luoghi simbolici del paese: dalla Chiesa di S. Maria Assunta alla Porta Forgia, fino al Castello di Petramala.

Tra le presenze più attese: il teatro ironico e visionario di Angelo Colosimo con “Simu e Puarcu” (19 agosto), una riflessione tragicomica sulla calabresità; le performance itineranti degli artisti di strada Carboni al Dente, Non mi rompete le bolle e Soul Mate, che trasformeranno il centro storico in un teatro a cielo aperto; i concerti di I Tulipani (19 agosto), Francesco Denaro (20 agosto) e l’evento speciale “Cento anni di musica: da Puccini ai Marta sui Tubi” con Giovanni Gulino (21 agosto), voce storica della band.

Un festival che lascia tracce

In questi dodici anni, il Cleto Festival ha trasformato un piccolo borgo in un esempio concreto di resilienza culturale. Nato dalla volontà dell’Associazione La Piazza, il festival ha innescato una serie di processi virtuosi: riattivazione di spazi dismessi, incremento del turismo culturale, valorizzazione delle attività agricole e ricettive locali. Secondo i dati raccolti dagli organizzatori, il festival ha portato a un aumento dell’affluenza turistica fino al 400% nei giorni dell’evento, contribuendo a far conoscere Cleto anche a livello nazionale. Le strutture ricettive registrano il sold out e diverse attività commerciali vivono una stagione più lunga grazie alla visibilità ottenuta. Ma il vero risultato è forse meno visibile e più profondo: una comunità che si riconosce attorno a un progetto culturale, che accoglie e si lascia attraversare, che educa bambini e adulti alla bellezza della partecipazione.

Un laboratorio per il futuro

Il Cleto Festival è oggi una piattaforma aperta in cui arte, attivismo e memoria si mescolano, e in cui si sperimenta una nuova idea di Sud: consapevole, creativo, pronto a raccontarsi con le proprie parole. In un’epoca in cui i borghi rischiano lo spopolamento e l’oblio, iniziative come questa dimostrano che la cultura non è un lusso, ma una necessità politica, sociale ed economica.

info@meravigliedicalabria.it

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