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Calabria bizantina, a Gerace riemersi frammenti di manoscritti medievali

Calabria bizantina, a Gerace riemersi frammenti di manoscritti medievali

Nel corso di un intervento di restauro sui corali latini del XV secolo, custoditi presso la Cittadella Vescovile di Gerace, sono riemersi 39 frammenti di manoscritti greci medievali, risalenti ai secoli X-XII. Si tratta in gran parte di testi liturgici e giuridici, legati alla tradizione italogreca, che offrono nuove prospettive sulla storia religiosa della Calabria e sui suoi legami con l’Oriente cristiano.

La scoperta è alla base del progetto “Graeca a Gerace”, promosso dalla Diocesi di Locri-Gerace con il supporto della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Calabria. Il progetto prevede anche una mostra permanente presso la Cittadella, che guiderà i visitatori attraverso la storia del monachesimo italogreco e il passaggio alla liturgia latina.

I frammenti ritrovati includono passi del Vangelo di Lucacommentari esegetici e testi giuridici orientali. Alcuni sono databili al X secolo e riconducibili all’area calabro-sicula. Il progetto punta non solo alla tutela dei reperti, ma anche alla loro valorizzazione e accessibilità al pubblico. I visitatori potranno ammirare i frammenti da vicino, accompagnati da pannelli informativi che illustrano il dialogo tra culture liturgiche e l’identità religiosa della Calabria medievale.

«Questa scoperta non solo amplia la nostra comprensione della liturgia cristiana – ha dichiarato Antonio Tarasco, Direttore generale Archivima ci aiuta a riscoprire l’anima bizantina della Calabria. Ogni frammento ritrovato è un tassello fondamentale per ricostruire la nostra memoria storica».

La Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Calabria ha già avviato le attività di tutela e conservazione, assicurando che i frammenti possano essere tramandati e studiati dalle future generazioni. Come ha sottolineato Angela Furci, responsabile dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria e delle sezioni di Locri e Palmi: «Questi reperti offrono un contributo unico alla conoscenza della pratica liturgica medievale e della transizione dalla cultura italogreca a quella latina. È un’eredità culturale che merita di essere celebrata e condivisa».

“Graeca a Gerace” è quindi molto più di una scoperta archivistica: è un invito a riconnettersi con una Calabria orientale, ricca di storia, fede e saperi dimenticati. Un’occasione preziosa per restituire voce a quei frammenti che, pur sopravvissuti all’oblio, parlano ancora al nostro presente.

foto Direzione generale Archivi

info@meravigliedicalabria.it

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