Calabria, un viaggio in 5 tappe tra cibo e profumi mediterranei

E’ avvincente scoprire come in Calabria i prodotti della terra e le produzioni agroalimentare vantino spesso un percorso antico e spesso intrecciato con i nomi della “grande” storia. Ecco perché è semplice immaginare un percorso enogastronomico che unisca tradizione, prodotti iconici e paesaggi incontaminati. Cinque tappe e un’unica promessa: la scoperta di una regione sorprendente.
Reggio Calabria – il profumo del Bergamotto
Il viaggio, rigorosamente zaino in spalle, inizia alla scoperta del Bergamotto di Reggio Calabria, questo agrume così unico e di incerta provenienza, continua ad emozionare ed affascinare. La Costa dei Gelsomini profuma di note verdi e floreali, la visita alle aziende agricole del posto è una esperienza necessaria per avere accesso ai “segreti” della lavorazione tradizionale delle bucce, dalla cui essenza nascono profumi e liquori. Il suo succo può abbassare il colesterolo e la glicemia, mentre il suo olio essenziale – u ‘spiritu’, come lo chiamiamo a Reggio – possiede un potere trascendente. È un rimedio purificante e rigenerante: aiuta a combattere lo stress, riduce l’agitazione e favorisce il rilassamento.


Cirò Marina – Lì dove tutto è nato
Seconda tappa a Cirò, in provincia di Crotone, per assaggiare uno dei vini più antichi. Il “Cirò Classico” è ufficialmente una Denominazione di Origine Protetta riconosciuta dall’Unione europea. La registrazione è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale Ue del 25 luglio 2025 e rappresenta un traguardo storico per la Calabria: Nasce in un territorio che custodisce la più antica presenza della vite in Calabria, e che trova nella colonia greca di Krimisa la sua radice storica. Il disciplinare prevede un uvaggio composto per almeno il 90% da uve Gaglioppo, affiancate da Magliocco e Greco Nero fino a un massimo del 10%.


Tropea – La dolcezza della Cipolla rossa
La terza tappa del nostro viaggio ci porta fino alla Costa degli Dei, a Tropea, dove la dolcezza della celebre cipolla rossa rappresenta l’ingrediente essenziale sia nelle zuppe che nei piatti di pesce, celebrando la bellezza della semplicità. D’altro canto, la cipolla rossa sta bene su tutto e il suo sapore di abbina decisamente a ogni gusto, dolce e salato.


Saracena – Il passito amato dai papi
Quarta tappa nel cuore della provincia di Cosenza, a Saracena. Nel Moscato passito di Saracena, l’equilibrio tra le uve può variare ma tradizionalmente quelle prevalenti sono guarnaccia e malvasia a cui si aggiunge una piccola quantità di “adduraca”; le tre uve sono pigiate, il mosto ottenuto viene bollito fino a raggiungere una riduzione del 30% circa aumentandone, dunque, sia il grado zuccherino che quello alcolometrico. La quarta uva, il moscatello, è invece raccolto, appeso su graticci all’ombra per circa 15 giorni, con gli acini successivamente selezionati in ragione dell’appassimento e dunque dell’avvenuta concentrazione di aromi e zuccheri.


Catanzaro – “l’illustrissimo morzeddu”
Il “morzello”, piatto identitario per eccellenza di Catanzaro a base di interiora di vitello, piace davvero a tutti. La “pitta”, pane anche questo tipico di Catanzaro, contribuisce ad esaltare le caratteristiche di una pietanza che è al centro di campagne di tutela. Il “morzello”, oltre ad essere una pietanza che ogni famiglia catanzarese prepara con grande cura in casa, veniva gustato un tempo nelle “bettole”, i locali tipici di cui era costellato, in particolare, il centro storico della città.




