Cleto, la città dei due castelli prende forma

di Roberto De Santo
Una bella storia di sinergia tra pubblico ed il volontariato. Una storia per costruire assieme un percorso di sviluppo diffuso che punta sul turismo esperienziale. Facendo leva sulle qualità intrinseche del territorio: i suoi tesori architettonici. A partire dal castello di Petramala.

Così a Cleto cittadini ed amministratori si sono dati appuntamento per ripulire l’intera area dove sorge il maniero normanno. Una tappa che si incastra nel percorso che porterà molto presto, secondo l’annuncio dell’amministrazione comunale, all’apertura del castello ai piedi del Monte Sant’Angelo. Infatti sono già terminati i lavori di riqualificazione e digitalizzazione del Maniero, ai quali mancano solo piccoli accorgimenti che verranno eseguiti nei prossimi giorni per essere pronto e finalmente visitabile.


Lavori che partono da lontano ed il cui primo step risale ad oltre venti anni addietro quando, grazie ad un ingente finanziamento, si è potuto restaurare totalmente il castello. Poi l’avvio del secondo lotto iniziato nel 2014 e che si è concluso nei giorni scorsi. Proprio in vista dell’imminente apertura al pubblico, un gruppo di giovani volontari della cittadina del Tirreno cosentino assieme al sindaco Armando Bossio ed al suo vice Eugenio Vairo hanno lavorato per l’intero weekend per pulire radicalmente gli spazi del Castello.

«È un primo appuntamento – sottolineano dal Comune – al quale ne seguiranno degli altri, con l’obiettivo di portarlo al meglio e il prima possibile nel suo splendore che merita. La presenza di tanti giovani volontari testimoniano la grande comunità che Cleto, giorno dopo giorno sta esprimendo, determinata e vogliosa di riscatto per una cittadina che vuole mettere in lustro e a disposizione dei Calabresi e non solo, spazi straordinari come quelli del Castello di Cleto».

Il Comune dei due castelli
La prossima apertura al pubblico del castello Normanno, consentirà a Cleto di poter puntare su un secondo elemento di forte attrazione per il territorio. Visto che la cittadina può contare sulla presenza nel suo territorio del Castello di Sabuci.

Un maniero risalente all’epoca angioina che sorge sulle rive del fiume Savuto e che è già fruibile ai visitatori. Si tratta di un’infrastruttura militare costruita attorno al 1200 a sentinella della vallata.
I suoi resti recuperati grazie a un attento progetto di restauro conclusi nel 2017 dimostrano l’importanza strategica che Cleto ebbe nel corso dei secoli.

«Sarà la prima volta nella sua storia – sottolineano in un post gli amministratori comunali della cittadina – che Cleto avrà i suoi due Castelli aperti e accessibili al pubblico. Sarà la prima volta che il progetto di “Cleto, il Comune dei Due Castelli” prenderà forma e che siamo certi, insieme alle attività di promozione territoriale che stiamo sviluppando, farà diventare la nostra piccola comunità una delle più suggestive mete turistiche della Calabria».
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