Coltiviamo la Cultura ’25, le dimore storiche calabresi aprono al pubblico

Cultura e agricoltura appartengono alla stessa storia del Paese e Coltiviamo la Cultura 2025 nasce anche per ricordarlo, riportando l’attenzione sul valore produttivo e civile delle dimore storiche, testimoni di un’Italia che ancora vive nei paesaggi agricoli e nei luoghi della tradizione.
Domenica 9 novembre, in occasione della Giornata Nazionale dell’Agricoltura, più di cinquanta residenze d’epoca apriranno le porte in quindici regioni italiane per la quarta edizione dell’iniziativa promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane ETS. La giornata mostrerà come le dimore, oltre al valore architettonico e artistico, rappresentino una risorsa per le economie locali. In molte di esse sarà possibile partecipare a visite guidate, mercatini, degustazioni e incontri con produttori e artigiani che operano nei territori rurali.
Secondo i dati dell’Osservatorio sul Patrimonio Culturale Privato, quasi il 40% delle dimore che svolgono attività agricola ricava da essa più dei tre quarti del reddito annuale. L’enoturismo cresce costantemente e contribuisce alla vitalità delle campagne, in una gestione che tiene insieme lavoro agricolo e patrimonio culturale.


In Calabria saranno aperte alcune residenze che raccontano, in modi diversi, la storia di antiche famiglie che hanno mantenuto la continuità tra storia e paesaggio, come ad esempio a Corigliano Rossano. Qui il Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli” racconta secoli di esperienza agricola e industriale, con strumenti, archivi e spazi di produzione che testimoniano l’evoluzione di un’attività divenuta parte dell’identità locale.


Nel Crotonese, la Masseria Zurlo a Scandale conserva la memoria dell’antico casale di San Leone, citato nelle fonti medievali. Nei ruderi inglobati negli edifici rurali e nelle iscrizioni che richiamano il passato, la masseria mantiene la sua funzione di presidio agricolo e ambientale sulle colline del Marchesato.


Sulla costa tirrenica, a Sangineto, il Castello del Principe rappresenta un raro esempio di architettura cinquecentesca affacciata sul mare. Dalle torri circolari, la corte e il loggiato superiore si possono leggere le tracce delle trasformazioni che nei secoli hanno disegnato l’aspetto attuale.


In provincia di Reggio Calabria, la Tenuta Acton di Rizziconi, sorta nel Settecento come centro produttivo olivicolo, resta nella forma originaria del borgo agricolo con la piazza quadrangolare, la residenza principale e la chiesa gentilizia in mezzo a 200 ettari di uliveti. Mantiene la sua vocazione agricola, ma ha trasformato le antiche abitazioni dei lavoratori, ora destinate alla ricezione turistica.


A Polistena, Palazzo Grillo accoglie i visitatori nel centro storico, tra le sale restaurate di un edificio settecentesco con corte interna e scala monumentale in pregiata pietra locale che si apre in un portico colonnato sullo stile delle architetture napoletane del XVII secolo.

Chiude il percorso calabrese Palazzo Provenzano a Catanzaro, residenza settecentesca privata che ha conservato integre la struttura e gli arredi originari.
Le dimore storiche sono custodi di bellezza e storia, ma anche attori dinamici di un’economia sostenibile e territoriale in cui cultura, agricoltura e turismo convivono, valorizzando l’attrattività delle aree rurali.
Qui gli indirizzi delle dimore aperte in Calabria:
Castello del Principe – Via Alcide de Gasperi 8 – Sangineto Lido (CS)
Masseria Zurlo – Contrada Gallopà, 30 – Scandale (KR)
Palazzo Amarelli – Contrada Amarelli SS106 – Corigliano Rossano (CS)
Palazzo Grillo – Le Corti – Via Michele Valensise 36 – Polistena (RC)
Palazzo Provenzano – Corso Mazzini, 281 – Catanzaro (CZ)
Tenuta Acton – Piazza Minniti, 6 – Cannavà di Rizziconi (RC)
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