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Come in un film, Rosarno ora viaggia tra le orbite di Marte e Giove

Come in un film, Rosarno ora viaggia tra le orbite di Marte e Giove

Non capita tutti i giorni che il nome di una città finisca nello spazio. Eppure da oggi, tra le orbite di Marte e Giove, c’è un piccolo corpo celeste che porta un nome calabrese. Si chiama 142558 Rosarno e fino a poco tempo fa era conosciuto soltanto con la sigla 2002 TP61.

La notizia arriva dall’Unione Astronomica Internazionale (IAU), che attraverso il suo Working Group for Small Body Nomenclature (WGSBN) ha approvato la richiesta presentata dal divulgatore scientifico e consigliere comunale, l’ingegnere Antonino Brosio. È stato lui a proporre di intitolare l’asteroide alla sua città, per renderle omaggio e portare il nome di Rosarno in una dimensione letteralmente cosmica.

Ma dov’è esattamente questo asteroide? In parole semplici, 142558 Rosarno – che probabilmente si è formato più di quattro miliardi di anni fa e ha un diametro stimato di circa 1,1 chilometri – si trova nella parte interna della fascia principale, una vasta regione del Sistema Solare piena di piccoli corpi rocciosi che orbitano tra Marte e Giove. È come una grande autostrada spaziale, attraversata da milioni di frammenti che ruotano attorno al Sole e che, da miliardi di anni, conservano la memoria della formazione dei pianeti.

Scoperto il 3 ottobre 2002 all’Osservatorio di Campo Imperatore, in Abruzzo, nell’ambito del progetto CINEOS, l’asteroide è stato individuato dall’astronomo Fabrizio Bernardi, che ha poi sostenuto la proposta di Brosio e ne ha seguito l’iter ufficiale di attribuzione. Oggi il nome dell’asteroide è registrato nei cataloghi internazionali e consultabile anche nei database della NASA.

In un video pubblicato sui social, Brosio ha raccontato con emozione la notizia, definendola «una soddisfazione enorme, perché da oggi Rosarno ha un piccolo oggetto che ruota nello spazio e che porterà per sempre il nome della nostra città». Ha spiegato che si tratta di un riconoscimento raro, concesso a poche città nel mondo: «Questo nome rimarrà inciso per l’eternità: anche tra mille anni, se l’umanità ci sarà ancora, quell’asteroide continuerà a chiamarsi così».

Nell’invio dei documenti all’IAU, Brosio ha dovuto motivare la sua richiesta ricordando che Rosarno fu la patria di Filippo di Medma (o di Opunte), astronomo, matematico e filosofo del IV secolo a.C., allievo di Platone e membro della prima generazione dell’Accademia. A lui le fonti antiche attribuiscono la trascrizione e l’ordinamento delle Leggi di Platone, oltre alla redazione dell’Epinomide, in cui si affrontano temi di filosofia, scienze e cosmologia. Un riferimento che ha contribuito a rendere la proposta ancora più solida dal punto di vista culturale e simbolico.

Nel suo messaggio, Brosio ha invitato la comunità a trasformare questo risultato in un grande progetto: «È un segno di cultura e di speranza. Ora tocca a noi valorizzarlo, perché da qui possono nascere eventi culturali, mostre, collaborazioni scientifiche e progetti scolastici. E – aggiunge – pensare di riabilitare l’idea dell’Accademia della Scienza rosarnese, magari anche un festival dedicato. Rosarno oggi ha un mondo che porta il suo nome, e sta a noi farlo brillare».

A commentare la notizia è stato anche il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha espresso le sue congratulazioni: «È un grande orgoglio per tutta la Città Metropolitana vedere il nome di Rosarno legato a un riconoscimento di valore scientifico e culturale, che testimonia la presenza nel nostro territorio di competenze e passioni di alto profilo».

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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