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Cropani e Venezia, quel legame secolare nel nome di San Marco

Cropani e Venezia, quel legame secolare nel nome di San Marco

di Roberto De Santo

C’è una vicenda che lega la Repubblica di Venezia a Cropani. Una storia che risale all’anno 831 e che da allora intreccia la vita delle due località apparentemente così distanti. A intrecciare i destini di Venezia e Cropani è stato San Marco e le sue reliquie.

Si narra che in quell’anno così lontano mentre due mercanti veneziani di ritorno da Alessandria d’Egitto viaggiavano con il loro vascello con i resti del corpo del santo – trafugati dalle terre d’Oriente – furono colti da una poderosa tempesta davanti il Golfo di Squillace. Così la loro imbarcazione naufragò sulle spiagge di Cropani. Accortisi delle difficoltà, i cropanesi accorsero ed aiutarono i componenti dell’imbarcazione offrendo loro ospitalità. Infine si prodigarono affinché i veneziani potessero fare ritorno alla loro terra. Un gesto che non lasciò indifferenti i mercati che erano anche notabili della Serenissima.


In segno di riconoscimento lasciarono in dono a Cropani la rotula del ginocchio destro di San Marco. Non solo concessero a tutti gli abitanti della località che si affaccia sullo Jonio catanzarese la cittadinanza veneziana. Un riconoscimento che non rappresentava solo un fregio di prestigio ma consentiva all’epoca diversi vantaggi tra cui l’esenzione da alcuni tributi dovuti per i diritti di nolo, navigazione e dazi sulle merci.

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Padre Francesco Critelli, parroco della Collegiata con alle spalle la reliquia di San Marco

Da allora quel legame tra Venezia e Cropani divenne indissolubile e la rotula di San Marco è custodita in una teca nell’Insigne Collegiata dell’Assunta di Cropani dove è vigilata dai padri francescani. «È una bella responsabilità – afferma padre Francesco Critelli parroco della Collegiata a “Buongiorno Regione” – per quello che rappresenta questa testimonianza che i veneziani hanno voluto lasciare qui a Cropani come segno di riconoscenza». Per il francescano, la reliquia è motivo di «vanto e allo stesso tempo di impegno per quello che rappresenta».

San Marco è stato definito “il report” della vita di Gesù visto che ha scritto il vangelo più breve. Fu lui a descrivere come si svolgeva l’attività dei primi cristiani e la quotidianità del Cristo. Da qui l’importanza di quella reliquia custodita a Cropani e donata dai veneziani. Un legame tra le due città e al santo celebrato da una serie di intitolazioni di strade, chiese e piazze nella cittadina ionica. E restituite anche dalla città lagunare. «Le memorie storiche che legarono il Municipio di Venezia con quello di Cropani – si legge in una lettera del podestà di Venezia datata 26 novembre 1866 – erano interessanti troppo perché potessero del tutto essere dimenticate». Una missiva che testimonia il segno di riconoscimento ancor percepito dai veneziani.

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La missiva del podestà di Venezia

E il legame con l’Evangelista si è tradotto anche nella partecipazione di Cropani nella rete delle città marciane. Il sodalizio di Comuni che promuove il culto di San Marco Evangelista con la finalità di favorire lo sviluppo turistico-religioso e culturale dei territori.

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San Marco Evangelista


«La rete – spiega ai microfoni del Tgr Calabria il sindaco Raffaele Mercurio – è composta da 24 municipalità tra cui Cropani devote alla figura di San Marco. Ma la nostra città rientra oltre che per la devozione per questa importante storia». Il sindaco, ricorda come i cittadini siano stati definiti i “veneziani” e Cropani la “piccola Venezia”.
A significare come quella vicenda nonostante i secoli trascorsi resiste. Rendendo affascinate questo borgo della costa ionica catanzarese.

info@meravigliedicalabria.it

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