Dove tutto sa di buono, torna a Cleto la Festa del Grano

La coltivazione del grano accompagna da millenni la storia agricola dell’area mediterranea, e non è mai stata solo una coltura da reddito, ma una vera e propria struttura portante del paesaggio, del lavoro quotidiano e dell’organizzazione sociale delle comunità rurali. La semina, la mietitura e la trasformazione in farina e pane regolavano i tempi delle comunità e il calendario delle stagioni.
Fino a pochi decenni fa, in molte zone della Calabria, il grano veniva raccolto e lavorato a mano, con gli strumenti semplici allora a disposizione e con una ripartizione dei compiti che coinvolgeva famiglie intere. Il raccolto era parte della sicurezza alimentare di un territorio, ma anche un patrimonio di conoscenze trasmesse.

Oggi è cresciuta molto l’attenzione verso il recupero di pratiche colturali più consapevoli. In molte aree dell’entroterra calabrese sono ricomparse le antiche varietà di grano e, con esse, le domande su come si coltivava, come si raccoglieva, come si trasformava. Anche per questo, in diverse località , tra giugno e luglio si torna a celebrare la mietitura, così come a Cleto dove è in programma la terza edizione della Festa del Grano.


A presentarla è il sindaco Armando Bossio, che sottolinea il lavoro fatto in questi anni per darle continuità : «È una manifestazione nata tre anni fa e oggi ha assunto una dimensione più ampia, che coinvolge il territorio e chi lo abita con una partecipazione sempre più attiva. Abbiamo voluto raddoppiare le giornate per permettere a più persone di prendere parte alle attività , non da spettatori ma da protagonisti. Il nostro intento è mantenere viva la memoria delle pratiche agricole legate al grano, che sono parte della nostra storia familiare e collettiva. La festa è anche un modo per riconoscere il valore del lavoro contadino, che ha permesso a intere generazioni di crescere e costruire il proprio futuro, spesso in condizioni difficili. Rivedere oggi quei gesti e condividerli con i più giovani è forse la parte più importante di quello che facciamo».



La manifestazione si terrà sabato 12 e domenica 13 luglio, tra Marina di Savuto e il centro storico del borgo. L’iniziativa coinvolge direttamente cittadini e volontari, molti dei quali giovani. A loro è affidata la cura dell’allestimento, delle dimostrazioni e della raccolta di testimonianze. La festa punta a ricostruire con rigore le fasi legate alla coltivazione e alla lavorazione del grano, partendo dai metodi di un tempo fino ad arrivare alle trasformazioni più recenti.


Si comincia sabato 12, alle 19:00, con il ritrovo nel campo di grano a Marina di Savuto. Qui si terrà la benedizione del raccolto, seguita da una selezione di testimonianze orali sul lavoro nei campi, raccolte tra chi ha vissuto le stagioni della mietitura tra gli anni Cinquanta e Settanta. La serata si chiuderà con i canti popolari. La giornata di domenica 13 inizierà alle 8:00, sempre nel campo di Marina di Savuto. Saranno presentate le principali tecniche di raccolta, sia manuali che meccanizzate. Chi vorrà potrà affiancare i coltivatori nella raccolta, secondo modalità tradizionali.

Nel tardo pomeriggio, l’evento si sposterà nel borgo. Alle 19:30, in piazza G. Amendola, verrà acceso il forno a legna per la cottura del pane, preparato con farine locali, da accompagnare alle bontà tipiche di Cleto e non mancherà , nella degustazione offerta, anche la pasta fatta in casa. Il programma si chiuderà con il concerto del gruppo Le Stelle del Mediterraneo. In occasione della festa, sarà possibile visitare il Castello Angioino di Savuto anche in orario notturno, durante tutta la serata del 13 luglio.
(Da.Ma.) info@meravigliedicalabria.it