Ferrovie, gallerie e dintorni: infrastrutture tra paesaggio e storia

Sono vecchie gallerie e ingoiano un andare assai veloce che non c’è più, appartiene al passato. Sono corridoi a binario singolo, e definiscono (ancora) il tratto storico delle linee ferroviarie Taurensi, quelle che circoscrivevano i viaggi in treno tra i centri di Gioia Tauro, Palmi, Rizziconi, Taurianova, Cittanova, S. Giorgio Morgeto, Polistena e Cinquefrondi, e collegavano l’entroterra della Piana di Gioia Tauro con la Costa Viola. Insomma erano i binari di paesaggio e meraviglia, sono percorsi dismessi e attraversano uliveti e zone boschive, lambiscono siti storici o archeologici, fino al Parco Nazionale dell’Aspromonte, oltrepassano ponti di ferro realizzati nel XX secolo e regalano ancora un suggestivo scenario d’altri tempi, anche oggi che sono interrotti.



Le tratte in disuso, contano gallerie verso l’ignoto che restano come architetture storiche incastonate nel paesaggio per fare un paesaggio nuovo. Ci vorrebbe un restauro! Un intervento di valorizzazione culturale di questa come di altre tratte, si potrebbe farne anche turismo. Intanto non sono pochi a sperimentare l’immersione in questa tipologia di percorsi, come chi, tra Melicuccà e Palmi, si avvicina ad una di quelle gallerie che scandivano le tratte delle Ferrovie Calabro Lucane. Qualcuno si avvicina, prova a spiarci dentro, a leggerci del mistero, e quasi riesce a sentire il fischio di un treno a vapore che è già passato.
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