Festival delle Migrazioni, l’impegno manifesto dell’accoglienza

Il Festival delle Migrazioni, promosso dall’associazione Don Vincenzo Matrangolo, torna ad Acquaformosa e nei comuni arbëresh del Cosentino dal 22 al 31 agosto, con un programma di incontri pubblici, dibattiti, presentazioni di libri, workshop e concerti sul tema dell’accoglienza e delle politiche migratorie. Nato dall’esperienza dello Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, il festival rappresenta una delle espressioni più forti dell’impegno di una comunità che da anni sperimenta percorsi di inserimento sociale ed economico, in cui la dimensione locale è stata, ed è ancora, in relazione con le dinamiche globali.
L’associazione Don Vincenzo Matrangolo lavora per garantire assistenza ai migranti, per la tutela dei diritti civili, la prevenzione delle discriminazioni e la promozione dello scambio interculturale. Il suo progetto si è radicato in un contesto geografico particolare, quello di Acquaformosa e del Parco del Pollino, e attraverso le sue attività è diventato riferimento nazionale. L’esperienza è cresciuta, e tra la comunità ospitante e le persone provenienti da paesi segnati da guerre, instabilità politica o crisi climatiche, sono nati percorsi efficaci di inserimento e autonomia.


Il programma della XIV edizione apre domani, 22 agosto, a San Basile con un dibattito sui soccorsi in mare, moderato da Josephine Cacciaguerra, cooperante internazionale, con gli interventi di Luciano Scalettari, presidente di RESQ, rappresentanti di Medici senza Frontiere, SOS Mediterranee ed Emergency, e con la conclusione affidata a Vittorio Alessandro, già ammiraglio della Capitaneria di Porto. Nella stessa giornata è prevista la firma del protocollo che istituisce l’“equipaggio di terra” dei paesi arbëresh, iniziativa condivisa tra l’associazione Matrangolo e RESQ. In serata, cena comunitaria e concerto del gruppo Pasticcio Meticcio.
Il 23 agosto ad Acquaformosa, nel villaggio scolastico, si terranno attività rivolte ai più giovani, mentre in Piazza Fontana Vecchia verrà presentato il volume Il naufragio di Cutro – 94 migranti morti, con l’autrice Rosamaria Aquino, giornalista di Report, insieme a Manuela Scigliano della Rete 26 Febbraio e Lidia Vicchio, vicepresidente dell’associazione Matrangolo. A seguire, la sfilata di abiti tradizionali e il convegno sui quindici anni di attività dell’associazione, moderato dal presidente Giovanni Manoccio, con la partecipazione di amministratori locali, tra cui i sindaci di Vaccarizzo Albanese, Bisignano, San Benedetto Ullano, San Basile, San Sosti e Acquaformosa, oltre a mons. Donato Oliverio, vescovo della Diocesi di Lungro. La giornata proseguirà con cena in piazza e concerto del cantautore Eman.


Il 24 agosto a Vaccarizzo Albanese, nella piazza principale, si discuterà del Caso Almasri. Le scomparse forzate in Marocco con gli interventi di Luca Masera (Università di Brescia e socio ASGI), Michela Lovato (Università di Genova) e Maria Francesca D’Agostino (Università della Calabria), moderati da Emilia Corea, coordinatrice di équipe sociosanitarie per sopravvissuti a tortura. La serata si chiuderà con il concerto di Ylenia Cuzzolino & Taranta Nova.
Il 27 agosto a Bisignano si discuterà del Patto europeo sulla migrazione e l’asilo, in un incontro moderato dal giornalista Francesco Donnici con il contributo di accademici, operatori Caritas e rappresentanti della società civile, prima del concerto del gruppo Il Parto delle Nuvole Pesanti.
A San Benedetto Ullano, il 29 agosto, è previsto un workshop con Fabio Magnasciutti, Sergio Crocco e Daniela De Marco, seguito da un dibattito sulla mobilità e dal concerto di Santino Cardamone.

A Cerzeto, il 30 agosto, si parlerà invece della nuova direttiva europea sull’accoglienza, con gli interventi di Gianfranco Schiavone e Teresa Marchetti. Nella stessa giornata, un incontro con lo psichiatra transculturale Georges Yoram Federmann, intervistato da Ibrahim Diop, presidente della Consulta interculturale di Cosenza, e Alberto Polito, psicologo e psicoterapeuta. In serata interverranno tre docenti giapponesi – Matsushima Takeshi, Nagasaka Itaru e Keiichiro Mastumura – che presenteranno una ricerca antropologica sulle migrazioni dal sud est asiatico, prima del concerto di Enrico Capuano e la Tammurriata Rock.
La chiusura del 31 agosto a San Sosti sarà dedicata alla questione palestinese, con un dibattito che vedrà la partecipazione di Lorenzo Trucco, presidente dell’ASGI, Enzo Infantino dell’associazione Per non dimenticare Sabra e Chatila, il giornalista palestinese Bassam Saleh, don Ennio Stamile e il regista Hamdi Alhroub, moderati da Gianfranco Crua di Carovane Migranti. In serata, dopo la cena comunitaria, il festival si concluderà con il concerto della Calabria Orchestra.
Il programma dettagliato delle giornate è disponibile sul sito ufficiale festivaldellemigrazioniacquaformosa.it e sulle pagine social dedicate, per seguire lo svolgimento di un appuntamento che negli anni ha richiamato migliaia di persone e che continua ad agire sui diritti, l’incontro tra culture e il confronto civile.
(Da.Ma.) info@meravigliedicalabria.it