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Francesco Mazzei,”The Calabrian Chef”: «Inglesi pazzi per la ‘nduja»

Francesco Mazzei,”The Calabrian Chef”: «Inglesi pazzi per la ‘nduja»

«Tornerei in Calabria tutti i week end». Francesco Mazzei, da molti anni vive e opera con successo a Londra, è uno chef di fama internazionale e un ristoratore di successo oltre a essere un vero motivo di orgoglio per tutta quella parte sana, lavoratrice che esprime la Calabria, con una comunità che riconosce nelle sue doti culinarie la qualità di essere nel mondo una vera eccellenza professionale e umana di cui vantarsi. Caratteristiche e virtù, che hanno convinto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a conferire al cuoco originario di Cerchiara di Calabria la prestigiosa Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana. Francesco Mazzei, accompagna i lettori di “Meraviglie di Calabria” in un gustoso viaggio esplorativo del mondo culinario. Ambasciatore e grande promotore della qualità e della cultura della cucina italiana all’estero, tramanda con sapienza e particolare attenzione la ricca e amata tradizione calabrese. A dimostrarlo ci sono i suo ristoranti a Londra: Sartoria a Savile Row, Radici a Islington, Fiume a Battersea Power Station. Un avamposto delle sue origini, ma anche un laboratorio del gusto.

Calabrese, of course

Una cucina ricca di ingredienti, tutti italianissimi, meglio se calabresi. Londra l’ha conquistata con piatti tipici, rivistati in chiave moderna. «Il successo più grande è rimanere sempre con i piedi per terra e gridare “Calabria” con tutta la forza possibile. La cucina regionale italiana sta avendo finalmente il successo che merita e di Calabria, a Londra, si parlava veramente poco. Adesso, quando io prendo quel disgraziato volo che da Londra parte alle 5 di mattina e arriva a Lamezia, gli inglesi che vengono in vacanza mi riconoscono e dicono “The Calabrian chef”: associano una faccia ad una cultura gastronomica che è quella calabrese, quella mediterranea». La Cipolla di Tropea è tra i prodotti più apprezzati dai clienti di Mazzei, ma i londinesi – confessa lo chef – vanno pazzi per la ‘nduja. «Quando si parla di Calabria, si pensa subito alla cucina piccante: la ‘nduja è sta andando per la maggiore. Proprio stamattina sono andato a fare la spesa ad un supermercato ed ho trovato il pesto di ‘nduja, non l’avevo mai visto». Chef qual è il piatto forte a base di ‘nduja? «Capesante scozzesi gratinate con la ‘nduja. E’ un piatto che sta andando tantissimo, l’ho proposto anche in alcuni programmi della Bbc Itv e Cnn». Non solo piccante. Gli inglesi apprezzano il Bergamotto e la Liquirizia e «anche questi due prodotti stanno prendendo il sopravvento mentre la Cipolla di Tropea la trovi dappertutto».

Il legame con Cerchiara e la Calabria

Nonostante il successo lontano dalla sua terra, Chef Mazzei porta la Calabria nel cuore. Non solo nei piatti. «Tornerei ogni weekend, però purtroppo non posso per via degli impegni lavorativi ne approfitto e scendo per Natale e in estate. La Calabria è ancora fonte di grandissima ispirazione. C’è tanto da fare, tanto da dire, tanto da far conoscere al mondo». «C’è una Calabria che aspetta solo di mostrare i suoi tesori unici, le sue usanze, le sue antichissime tradizioni e la sua genuina gastronomia» è il claim di “Meraviglie di Calabria” apprezzato anche da Chef Mazzei. «Essere calabrese all’estero non è semplice, occorre lavorare di più e per questo apprezzo la vostra iniziativa e dico a tutti i calabresi andate avanti e siate orgogliosi – come lo sono io – della nostra terra».

Una scuola di cucina in Egitto

Lo Chef non si ferma mai, dai fornelli alle consulenze sempre in viaggio e sempre pronto a nuove esperienze. «Sto cercando di portare il mio brand in giro per il mondo e abbiamo ideato un progetto bellissimo, al quale sto lavorando con entusiasmo e passione». Di cosa si tratta? «Apriremo una scuola di cucina all’orfanotrofio della pietà del Bambin Gesù al Cairo, dove formerò i ragazzi per cercare di dar loro un futuro migliore». Francesco Mazzei, offrirà gratuitamente la sua consulenza ed il suo insegnamento ai giovani ospiti della casa di accoglienza. «Insegnerò a questi ragazzi a cucinare cose semplici».

di Fabio Benincasa

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