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Grotta della Pietrosa di Palmi, il mare luminoso e la voce della storia

Grotta della Pietrosa di Palmi, il mare luminoso e la voce della storia

Affacciata sulla Costa Viola, la Grotta della Pietrosa è un luogo che sorprende e commuove. Qui il mare incontra la roccia, e la storia antica si mescola con il respiro del vento. Entrare nella grotta significa ascoltare un silenzio che parla, osservare il mare da una cornice di pietra e sentire che il tempo, per qualche ora, smette di correre.

La porta segreta della Costa Viola

Il sentiero che conduce alla Grotta della Pietrosa non annuncia nulla di speciale. È stretto, fatto di terra e pietre, e profuma di macchia mediterranea: origano selvatico, rosmarino, timo. Ogni passo avvicina al mare, che appare e scompare tra i cespugli. Poi, quasi senza preavviso, la roccia si apre. Davanti agli occhi si spalanca un varco ampio e scuro, come una ferita antica nella montagna. Ma non è minacciosa: sembra piuttosto un rifugio, un’antica guardiana che attende i viaggiatori con pazienza.

Dentro la pietra: un silenzio che racconta

Appena varcata la soglia, l’aria cambia. È più fresca, umida, quasi carezzevole dopo il calore del sole. Le pareti calcaree catturano la luce e la restituiscono in riflessi delicati. Il silenzio non è assenza di suoni, ma un silenzio abitato: l’eco dei passi, il ritmo del respiro, il ricordo di vite passate.
Qui, un tempo lontano, uomini e donne hanno trovato riparo. Immaginarli intorno a un fuoco acceso, con i bambini stretti vicino alle fiamme e i cocci di ceramica ancora caldi di cibo, rende il presente più vicino al passato. È come se la grotta avesse trattenuto la memoria, pronta a raccontarla a chi sa ascoltare.

Il mare come compagno di viaggio

Dall’interno, l’apertura si trasforma in una finestra immensa. Oltre la soglia, il mare Tirreno pulsa come un cuore azzurro. Cambia colore con il passare delle ore: trasparente e luminoso al mattino, argentato quando il sole è alto, rosso e viola al calare del giorno. È un mare vivo, che accompagna ogni sguardo e ogni pensiero.
La grotta è un osservatorio naturale, un balcone intagliato nella roccia, dove il tempo si misura non in minuti, ma nei respiri profondi di chi vi si affaccia.

Un pomeriggio sospeso

Rimanere qui nel primo pomeriggio è un’esperienza che spiazza. Non c’è nulla da fare se non osservare, ascoltare, lasciarsi andare. Ci si siede su una pietra levigata, si sente il fresco che sale dal suolo e il vento che corre tra mare e grotta. Ogni tanto, il richiamo di un gabbiano o lo scroscio lontano delle onde rompe il silenzio. Ma non lo disturba: lo completa.
La Grotta della Pietrosa diventa un luogo di meditazione naturale, dove la mente smette di rincorrere pensieri e trova spazio per un dialogo interiore.

Il tramonto: il segreto più bello

Poi arriva il momento atteso, quello che fa capire davvero il senso di questo luogo. Il sole inizia a scendere, e la Costa Viola svela il motivo del suo nome. I colori si accendono: rosa che si intreccia con l’arancio, rosso che scivola nel viola intenso. Dall’interno della grotta sembra di osservare un dipinto che si muove, che cambia minuto dopo minuto.
Si rimane in silenzio, con il fiato sospeso. È un’esperienza che non ha bisogno di parole: la bellezza, a volte, chiede solo di essere guardata.

Curiosità

  • Due ingressi: uno ampio e luminoso, l’altro più raccolto, come se la grotta avesse due anime diverse.
  • Tracce di vita antica: reperti e resti testimoniano che qui vissero comunità già nell’Età del Bronzo.
  • Panorama infinito: nelle giornate limpide, dall’apertura si scorgono lo Stretto di Messina e persino le isole Eolie.

di Rosa Oliverio (info@meravigliedicalabria.it)

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