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Il Museo della Tonnara di Bivona, la storia d’amore tra l’uomo e il mare

Il Museo della Tonnara di Bivona, la storia d’amore tra l’uomo e il mare

«Il Museo della Tonnara di Bivona sarà riaperto». La volontà dell’amministrazione comunale di Vibo Valentina, guidata dalla sindaca Maria Limardo, è chiara: restituire alla piccola frazione l’edificio destinato ad ospitare barconi, remi e navi simboli di un tempo che non c’è più. Turisti e viaggiatori potranno, dunque, ripercorrere le narrazioni legate alla Tonnara. Un racconto di migrazioni, fatica e passione: la storia d’amore tra l’uomo e il mare.

Il primo restauro

Fondamentale è la conoscenza. Il mare non è solo un bacino di acqua salata, ma un organismo vivente da monitorare e curare. E valorizzare. Da qui, il progetto di restauro di uno dei barconi presenti nel Museo della Tonnara: primo passo verso la riapertura. «E’ quello che vogliamo – racconta Limardo – è la strada che stiamo perseguendo. Il prossimo obiettivo è il restauro di altri barconi, per i quali abbiamo già ottenuto una promessa dalle istituzioni regionali. Ma siamo certi che diventerà concreta a breve». «La comunità è felicissima e noi tutti accompagneremo questo percorso, siamo riusciti a restaurare una di queste barche e sicuramente, se il sindaco lo vorrà, nella prossima programmazione comunitaria cercheremo di proseguire con le restanti barche che rappresentano la storia e l’emblema di questa città», chiosa Antonio Alvaro, Presidente Flag dello Stretto.

La Tonnara di Bivona

Il Complesso Architettonico della tonnara di Bivona non è solo un bene storico, ma un crocevia di tecniche e tradizioni legate al rapporto uomo-natura. Un tempo, nella frazione Bivona, sorgeva il marfaraggio: l’impianto costiero della tonnara. Si tratta di un complesso dei fabbricati a terra destinati alla lavorazione dei tonni, a magazzini, ad alloggi. «Si tratta di una palazzina gentilizia a due piani, dalla capiente loggia, dai magazzini del sale e dei galleggianti e dalle stanze necessarie all’amministrazione dell’attività di vendita ed una piccola cappella a navata unica, dedicata a S. Antonio di Padova, utilizzata per le funzioni religiose ed i riti propiziatori della pesca», si legge nella descrizione redatta dal Fai. «Nel primo piano erano invece gli appartamenti gentilizi, provvisti di tutti i servizi, ampia cucina e perfino una sala da fumo. La Loggia, cioè l’enorme magazzino adibito alla custodia dei barconi, delle reti, nonchè ad una prima lavorazione del pescato, rappresenta la struttura più originale ed unica nella regione».

(Foto da pagina Facebook “Tonna di Bivona”)

info@meravigliedicalabria.it

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