Il respiro della Terra, la mostra Terremoti d’Italia arriva in Calabria

Che cosa accade nelle profondità della Terra quando il suolo inizia a tremare? Quali forze muovono le placche che modellano il pianeta e rendono la Calabria una delle aree più sismiche del Mediterraneo? Dietro l’imprevedibilità dei terremoti si nasconde una straordinaria quantità di informazioni che la scienza utilizza per conoscere la struttura interna della Terra e i processi che ne determinano il continuo movimento.
Il fascino dei terremoti per la ricerca risiede proprio in questa possibilità di osservare ciò che si trova sotto la superficie. Le onde sismiche, propagandosi nel sottosuolo, diventano segnali preziosi per ricostruire la composizione e la dinamica del pianeta, dal nucleo al mantello e fino alla crosta.


Per la Calabria questa conoscenza assume maggior valore, proprio perché la regione si trova in un’area di intensa attività tettonica, al centro dell’arco calabro, dove la placca africana spinge contro quella euroasiatica generando un’elevata sismicità.





È una terra che da secoli convive con la forza del movimento, e le cronache storiche ricordano bene quanto la sismicità abbia inciso sulla vita della regione. La sequenza del 1783, con cinque potenti scosse che devastarono un’ampia area tra Reggio Calabria, Catanzaro e la Sicilia nord-orientale, causò decine di migliaia di vittime e ridisegnò il paesaggio urbano di intere città. Nel 1905 un sisma di magnitudo 7.2 colpì la zona compresa tra Cosenza e Nicotera, mentre tre anni più tardi, nel 1908, il terremoto dello Stretto di Messina, con magnitudo 7.1, rase al suolo Reggio Calabria e Messina, generando anche un maremoto che amplificò la distruzione.


La ricerca scientifica lavora anche nella prevenzione e nella riduzione del rischio. Oggi, oltre ai tradizionali sistemi di monitoraggio, la sismologia si avvale anche dell’osservazione spaziale con le missioni radar, tra cui Sentinel-1 del programma Copernicus e la costellazione italiana COSMO-SkyMed, che permettono di misurare con straordinaria precisione i movimenti del suolo attraverso la tecnica InSAR, che confronta immagini acquisite in tempi diversi sulla stessa area, nonché di monitorare le faglie attive.
Per questo la Calabria rappresenta un cantiere di ricerca e divulgazione sulla prevenzione sismica e proprio da qui si apre la mostra nazionale Terremoti d’Italia, promossa dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con il Comune di Montalto Uffugo e con il sostegno della Regione Calabria. Dal 18 ottobre al 15 novembre 2025, negli spazi dell’ex sede Fincalabra-Invitalia in via Aristide De Napoli, l’esposizione offrirà un percorso di conoscenza scientifica, memoria storica e buone pratiche di protezione civile.

L’inaugurazione, in programma sabato 18 alle 10.30, aprirà ufficialmente un mese dedicato alla cultura della prevenzione, con il patrocinio delle principali istituzioni civili, militari, scientifiche e professionali – tra cui Stato Maggiore della Difesa, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, INGV, Università della Calabria, Ordini professionali e Regione Calabria – e la partecipazione di un parterre istituzionale di altissimo livello.
Attraverso modelli, pannelli interattivi e simulatori dinamici, si potrà comprendere come nasce un terremoto e quali comportamenti adottare in caso di emergenza. La stanza sismica permetterà di vivere in sicurezza l’esperienza di un sisma, osservandone gli effetti diretti. Accanto alla parte espositiva sarà presente la campagna nazionale Io non rischio, con i volontari della Protezione Civile impegnati a raccontare il rischio sismico e le azioni quotidiane che possono ridurlo.

Il calendario prevede anche una ricca serie di seminari tematici che, tra ottobre e novembre, approfondiranno aspetti storici, tecnici e operativi legati alla sismologia e alla gestione delle emergenze. Dalla storia delle murature antisismiche alla pianificazione territoriale, dalle tecnologie di monitoraggio ai materiali resistenti nel tempo, le giornate di studio offriranno un quadro ampio e multidisciplinare.
La mostra sarà visitabile gratuitamente dal lunedì al sabato, dalle 8:30 alle 13:30 e dalle 15:00 alle 18:00, con prenotazione obbligatoria tramite piattaforma online. Un’occasione per guardare la Terra con occhi nuovi, riconoscendo nella scienza e nella conoscenza gli strumenti più efficaci per convivere con la forza, ma anche con la bellezza del suo movimento profondo.
di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)