In Calabria c’è un filo che lega cinema, comunità e ritorno alle origini

C’è un filo che lega cinema, comunità e ritorno alle origini: si chiama The Quiet Collective. Nato dall’incontro tra la produttrice Francesca Cimolai e il regista italo-canadese Francesco “Franky” Giannini, il progetto – scrive L’ Avvenire – punta a fare della Calabria una base creativa stabile, dove produzione audiovisiva, formazione e vita di comunità convivono su più livelli. Un vero e proprio ecosistema fatto di residenze, workshop, percorsi di team building e iniziative con scuole e artigiani, per riportare al centro l’idea di turismo delle radici -quel movimento di rientro (anche temporaneo) che restituisce alle persone un’appartenenza e ai territori nuove opportunità.



È in questa visione che nasce uno dei progetti di The Quiet Collective: From Script to Pitch, ritiro internazionale di scrittura cinematografica ospitato a Santa Caterina dello Ionio, nella Torre di Sant’Antonio, dal 21 al 28 settembre. Dodici autori provenienti da Stati Uniti, Canada, Australia, Brasile, Bulgaria, Malesia ed Estonia hanno alternato masterclass e sessioni di sviluppo con mentor d’eccezione a immersioni nel territorio. Il progetto intercetta un’onda che va oltre il cinema. «Dopo il Covid, con il costo della vita nelle metropoli e l’ipertecnologia che accelera tutto, molti italo-discendenti ci scrivono: cercano ritmi sostenibili, comunità, appartenenza» dice Giannini. «The Quiet Collective offre un approdo: eventi, produzioni, progetti educativi. Vogliamo creare una base a Santa Caterina. Francesca ha trasferito la residenza, io lo farò a breve». Un progetto ambizioso che dal 2026 prevede oltre otto eventi tra residenze, team building, formazione con mentor internazionali, documentari e set in Calabria.