La fusione tra Carlopoli e Castagna ricostruita nel libro di Mario Gallo

La soppressione di piccoli comuni in Calabria (1861-1900): il singolare caso di Castagna è il titolo del libro di Mario Gallo dedicato alla vicenda storica ed amministrativa che portò all’eliminazione di una piccola municipalità calabrese.
Castagna è oggi frazione del Comune di Carlopoli che, opportunamente, nell’ambito delle tante iniziative dedicate alla celebrazione del 400esimo anniversario dalla fondazione, ha concesso il patrocinio.
Per il sindaco di Carlopoli, Emanuela Talarico «il volume di Mario Gallo non è semplicemente un testo di storia locale; è un viaggio affascinante e scrupoloso nelle radici più profonde della nostra comunità, un’indagine che getta luce su eventi cruciali che hanno plasmato l’identità del nostro paese, oggi inteso come unione di due paesi meravigliosi, Carlopoli e per l’appunto Castagna. Con la sua ineguagliabile competenza e la sua instancabile dedizione alla ricerca Mario Gallo ci ha offerto un’analisi dettagliata del periodo post-unitario, un’epoca di grandi trasformazioni e, per molti piccoli centri come il nostro, anche di incertezze e sfide amministrative».

Un testo di indagine e ricostruzione storica che per il primo cittadino di Carlopoli «restituisce dignità e memoria a un capitolo della nostra storia che rischiava di rimanere confinato negli archivi, rendendolo così accessibile a tutti. Ci permette di comprendere appieno le dinamiche che portarono alla soppressione del nostro comune e le successive complesse vicende che hanno portato alla fusione dei due comuni, Carlopoli e Castagna. Il libro, però, non è solo un resoconto sul passato; è uno strumento prezioso per il presente e per il futuro. Conoscere da dove veniamo, le difficoltà superate dai nostri antenati, rafforza il nostro senso di appartenenza e ci offre una prospettiva più consapevole sulle sfide odierne».


La storia narrata da Mario Gallo, sebbene riferita ad una singola e locale vicenda, è in realtà utilissima e fornisce chiavi di lettura su argomenti che superano gli stretti confini territoriali come ad esempio la logica dei “più forti”, il ruolo decisivo (reale o meno che fosse) dei briganti e lo spaesamento di chi vede svanire la propria entità territoriale e sceglie di andar via, magari fondando in America, come accadde per gli abitanti del vecchio comune di Castagna, la Società Castagnese.
Nella prefazione Mario Gallo circoscrive con efficacia le ragioni dello studio e della ricostruzione storica «Sin da quando frequentavo la scuola elementare – scrive l’autore – mi sono sempre sentito dire che l’autonomia amministrativa, il comune, Castagna l’aveva persa perché se l’era venduta, oppure – secondo altra bizzarra tesi – per colpa dei briganti.
In effetti, seppure la prima tesi sia rimasta sempre un’illazione priva di supporto probatorio, la seconda sembrava confermata da alcuni documenti che evidenziavano la situazione di illegalità diffusa che persisteva nella Comunità di Castagna nei primi anni della seconda metà dell’Ottocento.
Ed infatti – aggiunge Gallo – nella delibera del 3 maggio 1868 con la quale il comune di Carlopoli votò per lo scioglimento del comune di Castagna e per l’aggregazione, a suo favore, dell’intero territorio comunale, quel consiglio faceva leva proprio sugli effetti che quel provvedimento avrebbe avuto in tema di sicurezza pubblica ‘assai travagliata in Castagna’»
È il sindaco attuale di Carlopoli, in una sorta di nemesi storica, a citare invece i contenuti di una delibera adottata da chi governava Castagna nel momento della soppressione, una delibera – dice Emanuela Talarico – da cui «emerge la voce fiera ma dolente degli amministratori» che nel 1868 con amarezza formulano una domanda rimasta senza risposta “Perché dunque, se un Governo dispotico un tempo conoscendone la necessità, motu proprio lo divise in origine da Soveria Mannelli, ora un Governo liberale lo condanna alla morte
ed a rendersi borgata, ciò è una vera ingiustizia.”
Quella di Mario Gallo non è un’opera “campanilistica o rivendicativa” – come più volte evidenziato nella serata di presentazione in piazza Gioacchino Fiore a Castagna – quanto il riuscito tentativo di ricostruire una verità storica.
E forse il senso finale del volume è chiaro sin dalla dedica iniziale «Al Castagnese che,
consapevole dell’importante storia del suo Paese e conscio del ricco patrimonio culturale della sua Comunità, riesce a coniugare perfettamente l’Amore per il proprio campanile con la Cittadinanza vissuta pienamente ma da un Carlopolese qual è, a pieno titolo».
Di certo una lezione, non di storia ma di cittadinanza consapevole, per i tanti campanili di Calabria e d’Italia.
(D.M.) info@meravigliedicalabria.it