La maschera di Giangurgolo sfilerà al Carnevale di Venezia

Piazza San Marco si prepara ad accogliere la lunga storia popolare delle maschere della tradizione carnevalesca regionale, che hanno reso celebre l’Italia in tutto il mondo. Per “Ad Oriente. Il mirabolante viaggio di Marco Polo”, lunedì 12 febbraio, dalle ore 15, nel cuore di Venezia sfileranno i costumi tipici di otto regioni italiane.
Tra queste realtà ci sarà anche la Calabria. Dalla regione arriverà, la maschera più rappresentativa della commedia dell’arte della regione, il Giangurgolo, con il suo naso enorme e la spada lungo il fianco, vestito a righe gialle e rosse che, oltre a riprodurre i colori del Regno di Aragona, rappresentano Catanzaro.
La partecipazione dei Carnevali della tradizione si inserisce nel generale palinsesto di spettacoli diffusi e di altri gruppi carnevalizi in Piazza San Marco e nei teatrini del Venice Carnival Street Show, coordinati da Massimo Andreoli, che sono il cuore del carnevale diffuso.
La storia della maschera di Giangurgolo

La maschera di Giangurgolo è legata ad una storia seicentesca. Narra che ad un bimbo abbandonato presso la Ruota del Convento della Stella a Catanzaro venne dato in nome di Giovanni Rota.
Giovincello il trovatello venne affidato ai Monaci del vicino convento dei Monte dei Morti. Giovanni cresce e sotto le cure di un Frate venne avviato all’arte della caccia.
Proprio durante una battuta di caccia il giovane si sarebbe imbattuto in un nobile spagnolo che era ferito ed inseguito dai briganti. Nonostante le sue cure lo spagnolo morì lasciandogli la sua eredità ed una lettera dove spiegava come salvare Catanzaro dalla dominazione spagnola. Da qui Giangurgolo iniziò, con l’ausilio di un teatro ambulante a mettere in scena spettacoli satirico politici.
Dopo tempo venne scoperto e condannato a morte e fu costretto a fuggire in Francia. Ritornò poi a Catanzaro proprio quando la città era colpita dalla peste e l’abbraccio col suo fedele amico Marco, anch’egli colpito dalla epidemia gli fu fatale .
Le altre regioni scelte dalla giuria dell’Unpli
Oltre la Calabria sono state scelte le maschere del Piemonte, della Sicilia, del Veneto, della Sardegna, delle Marche, della Basilicata e della Puglia.
Una sorta di viaggio da nord a sud alla scoperta dei “Carnevali della tradizione” le otto maschere sono state individuati dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia. La presentazione dell’iniziativa è avvenuta in occasione del convegno “Le maschere antropologiche d’Italia”, a Palazzo Ducale, che ha visto come relatori, tra gli altri, il presidente e il vicepresidente dell’Unpli, Antonino La Spina e Fernando Tomasello.
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