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Lattarico, 60 donne realizzano un albero di Natale da Guinness – FOTO

Lattarico, 60 donne realizzano un albero di Natale da Guinness – FOTO

Si può immaginare quanta bellezza c’è in un’opera corale, nella costruzione di un simbolo che, insieme al presepe, rappresenta il Natale? Per la prima volta compare a Lattarico, in provincia di Cosenza, un albero di Natale che è un’opera d’arte, un lavoro straordinario realizzato dalle donne del paese. Ci sono volute settimane, passione, e pazienza. Tra le dita un piccolo uncinetto per con-catenare le singole maglie, così come si fa con i pensieri, in un esercizio di calma e un’abilità fatta apposta per essere condivisa, insegnata, tramandata.

Lattarico albero natale uncinetto.2024 22 - Meraviglie di Calabria - 2

È diventato raro vedere donne sedute in cerchio, che con destrezza, una maglia dentro l’altra, srotolano merletti, passamanerie, centrini, coperte e copritavolo. Normalmente associamo l’arte del crochet a qualche ricordo di una nonna e ai suoi pizzi old-fashioned, che servivano a coprire, o ingentilire, i primi elettrodomestici di casa, o a preparare parte del prezioso corredo delle spose. La curiosa e felice idea dell’albero l’ha avuta invece il sindaco del delizioso centro collinare, Antonella Blandi. È lei che ha deciso di chiamare a raccolta un gruppo di oltre 60 donne lattarichesi altrettanto creative, e di età diverse, per la realizzazione di un albero di Natale fatto di mattonelle all’uncinetto. «Spesso le cose le guardiamo realizzarsi altrove, e l’idea che un albero siffatto potesse abbellire la nostra Piazza del Popolo mi è sembrata un’idea realizzabile» racconta Antonella Blandi. «L’albero non nasce però solo da questo desiderio. Conosco la mia comunità e so quanto sia capace di offrirsi. Siamo molto fortunati perché viviamo in un contesto sociale sano che non si è lasciato sfuggire di mano le tradizioni, i mestieri, il senso di appartenenza. Quando ho proposto l’idea, non ho tanto pensato all’oggetto, all’opera in sé, ma ho ragionato sul percorso, sul significato profondo e simbolico che avrebbe avuto proprio l’atto della creazione».

Nell’arco di sei, otto settimane, le donne di Lattarico si sono ritrovate ogni sera nell’ex centro vaccinale di Palazzello (che si ricorda tra i più efficienti in assoluto in periodo Covid) e che porta il bellissimo ed evocativo nome di Campus dell’età libera. Spazi trasformati in un luogo di comunità, dove “si fanno cose”, tante, e si realizzano progetti come questo.

Migliaia di gomitoli di lana di cui si è perso il conto (forse 5000?) che hanno svuotato i negozi di merceria, e di ogni colore disponibile, sono stati utilizzati per realizzare più di 4000 mattonelle all’uncinetto, utili a rivestire una struttura conica in legno, progettata dall’azienda locale Codal.

Pezzo dopo pezzo, l’albero ha preso forma, montato in parte al Campus, e poi completato in Piazza del Popolo. Nello stupore generale, e davanti a centinaia di nasi all’insù, si innalzava un colosso di 14,20 metri di altezza, con una circonferenza alla base di 15,75 metri, completo di migliaia di lucine bianche, pronto per essere acceso alla vigilia dell’Immacolata. Sera di festa, a cui ha partecipato anche il sindaco Biagio Faragalli, del vicino comune di Montalto, nel segno dell’amicizia che lega da sempre i due paesi.

«Il gruppo di donne che ha lavorato a questa realizzazione – spiega Antonella Blandi – ha scoperto una dimensione di comunità da cui ormai siamo un po’ tutti lontani. Qui si sono ritrovate persone che si erano perse di vista; anziane che non sarebbero mai uscite di casa la sera; ragazzine, anche di 10 anni, e giovani che non avevano mai tenuto un uncinetto in mano e che hanno imparato proprio dalle adulte e dalle anziane; figlie che hanno trascinato nell’entusiasmo le madri e viceversa; cugine e sorelle. Riuscite a immaginare tutte loro insieme, e in quel numero? Riuscite a pensare al vociare, alle risate, ai racconti e ai ricordi che hanno inanellato col filo e con le parole? Ecco perché parlo del valore assoluto dell’atto di creazione in sé. Anche se ero certa del risultato strabiliante dell’albero che candideremo ai Guinness – perché, almeno in Italia, non siamo a conoscenza di un altro albero che sia più grande del nostro – abbiamo messo in piedi, senza volere, un esperimento sociale, qualcosa che ci fa mettere in discussione, positivamente parlando, il senso di comunità, di come si possa recuperare la socialità perseguendo l’obbiettivo comune della costruzione, oggi dell’albero, domani di cose ancora più importanti. Come guida istituzionale, ma soprattutto come cittadina e come donna, sono orgogliosa e profondamente grata ai lattarichesi per tutto questo».
Questa è l’idea di bellezza generata dal lavoro condiviso che può generare, a sua volta, il percorso virtuoso di valorizzazione dei borghi e della loro rinascita. Il lavoro di Antonella Blandi, al suo terzo mandato da sindaco «andrà sempre in questa direzione, perché i cittadini hanno creduto prima in una buona idea di amministrazione, poi nei progetti che da anni procedono nella loro realizzazione».

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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