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Il miraggio di Fata Morgana che unisce Calabria e Sicilia

Il miraggio di Fata Morgana che unisce Calabria e Sicilia

C’è un punto in Italia nel quale il “Continente” è separato dalla Sicilia da poco più di tre chilometri, in cui realtà e fantasia si legano avvolte dal genius loci, dove la mitologia greca che racconta con pathos di mostri come Scilla e Cariddi capaci di fare naufragare le barche dei naviganti si associa alla realtà dei mille vortici d’acqua e delle correnti del suggestivo Stretto di Messina, che unisce la costa calabrese a quella siciliana.

Fata Morgana, una leggenda celtica made in Calabria

Questa non è una delle tante storie raccontata dalla tradizione greca classica, come si potrebbe invece immaginare, ma una illusione al femminile appartenente alla mitologia celtica che proviene dal nord ingannando, attraverso la dissolvenza, i marinai delle acque del sud denominata “Effetto Fata Morgana”.

La magnetica e seducente fata Morgana è la sorellastra di Re Artù, a cui è legata da un rapporto di odio e amore che ha dato alla luce il figlio Mordrer, capace di sconfiggere il padre in battaglia. Morgana, dopo essersi impietosita per le gravi ferite riportate da Artù durante la sua ultima battaglia, decise di condurlo in Sicilia sulle pendici dell’Etna affinché saldasse la sua spada Excalibur sulla roccia. Arrivata in Sicilia, Fata Morgana rimase stupefatta dalla bellezza delle terre e del mare e in particolare dal tratto costiero che la collega alla Calabria, dove decise di rimanervi, creando secondo la leggenda, uno splendido e affascinante castello di cristallo nelle profondità dello Stretto di Messina. Si narra che, proprio in questo incredibile luogo sottomarino, Morgana trovasse sempre nuovi modi per ingannare i naviganti desiderosi di attraversare lo Stretto attraverso miraggi che finivano per far perdere la rotta ai marinai, i quali naufragavano sulle coste o trovavano la morte dopo la visione della Fata.

La leggenda, che racconta e custodisce la storia di questi luoghi, narra che durante il periodo delle invasioni barbariche nel Bel Paese i conquistatori, attraversando tutta la penisola, arrivarono sulle coste del Mar Jonio e osservarono l’Etna sulle sponde della Sicilia, che si presentarono così vicine ma allo stesso tempo irraggiungibili in sella quando, durante la bella stagione con l’aria tersa e ferma, al Re barbaro apparve improvvisamente una bellissima donna che invitò i condottieri a proseguire a cavallo mostrando le coste siciliane ricche di agrumi e spiagge collocate a pochi passi dalla Calabria. Morgana trasse in inganno il re e i suoi condottieri promettendogli in regalo una terra così ricca di meraviglie che sembrava venire sempre più vicina, distante solo pochi minuti di galoppo. A seguito dell’abbaglio i cavalieri, che pensavano di essere arrivati in Sicilia, si gettarono nelle acque popolate da Scilla e Cariddi e, quando l’incantesimo di Fata Morgana si ruppe, naufragarono tragicamente nelle acque dello Stretto di Messina.

L’effetto ottico ammalia ancora oggi

Passeggiando in quello che Gabriele D’Annunzio ha magistralmente definito “Il più bel chilometro d’Italia”, volgendo lo sguardo dal Lungomare Falcomatà di Reggio Calabria verso le coste sicule, nelle giornate estive e senza vento è possibile scorgere ancora oggi gli effetti del suggestivo miraggio creato dalla dissolvenza. Questo incredibile e raro fenomeno ottico, dovuto alle creazione di un condotto atmosferico capace di rinfrangere la luce, mostra i palazzi e il litorale siciliano muoversi o essere capovolti specchiandosi nel mare, sembrando così vicino alla Calabria da potersi quasi toccare.

L’effetto Fata Morgana è una delle meravigliose peculiarità che contraddistinguono questi luoghi, al quale molti calabresi siciliani e turisti hanno avuto la fortuna di assistere notando delle imbarcazioni che parevano volare sull’acqua dello Stretto e i palazzi deformarsi e venire sempre più vicino, tanto che per ricordare la leggenda locale, è stata collocata una scultura della Fata delle acque sul Lungomare reggino.

Foto di copertina: Foto di Mapio.net

info@meravigliedicalabria.it

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