Skip to main content
Notizie

Lorica, tra i pini della Sila nasce un nuovo presidio di accoglienza

Lorica, tra i pini della Sila nasce un nuovo presidio di accoglienza

C’è un battito nuovo tra i pini della Sila. Un suono discreto ma profondo, come quello del vento tra gli aghi, o del lago Arvo al mattino presto. È il battito di un luogo che rinasce, che si apre, che sceglie di raccontarsi meglio. Ieri, con emozione e partecipazione, è stato inaugurato il nuovo Centro di informazione turistica di Lorica, realizzato grazie alla collaborazione con il Gal Sila, che ha finanziato l’opera con 50mila euro.

A tagliare il nastro è stata la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che da anni lavora con passione e determinazione per valorizzare il territorio silano, facendo della cura e dell’investimento culturale un tratto distintivo della sua azione amministrativa. Non un’opera qualunque, ma un simbolo tangibile di una politica che mette al centro la bellezza, l’accoglienza, la sostenibilità.

Il Centro è una struttura in legno ecocompatibile ed ecosostenibile, progettata per dialogare con l’ambiente circostante, senza invaderlo. Una presenza gentile, perfettamente armonizzata con il paesaggio incontaminato del Parco nazionale della Sila, quasi fosse lì da sempre. La sua gestione è stata affidata alla locale Pro loco, realtà che da anni custodisce il patrimonio materiale e immateriale di Lorica con dedizione e spirito di servizio.

«Quando un turista arriva qui – ha dichiarato la sindaca Succurro – ha bisogno di molto più che una mappa o una brochure. Ha bisogno di sentirsi accolto, orientato, guidato. Questo Centro è stato pensato per offrire tutto questo: un servizio di qualità, all’altezza della meraviglia che Lorica è capace di offrire. Noi continuiamo a realizzare opere e a consegnarle alla comunità, che ci ha scelto per costruire insieme un futuro migliore.»

Lorica, del resto, non è solo una località di montagna. È un respiro, un rifugio, una poesia scritta tra gli alberi e le acque. I suoi boschi secolari raccontano storie antiche, i silenzi hanno il suono rassicurante dell’essenziale. In questo scenario di natura sovrana, il nuovo Centro diventa un gesto di cura, una presenza che accoglie senza disturbare, che informa senza invadere, che orienta con delicatezza.

L’inaugurazione è stata anche l’occasione per riaffermare con forza una visione turistica chiara e coerente: valorizzare la Sila non con grandi opere invasive, ma con interventi intelligenti, rispettosi, capaci di generare sviluppo senza intaccare l’equilibrio naturale. «La Perla della Sila – ha aggiunto Succurro – ha bisogno di strutture leggere ma funzionali, di progettualità che tengano insieme crescita e rispetto. Questo è solo l’inizio di un cammino che continueremo con entusiasmo e con la responsabilità di chi ama profondamente questa terra.»

E poi, c’è quell’atmosfera speciale che solo Lorica sa regalare. Entrando nel nuovo edificio, tra le travi calde e profumate del legno, si avverte qualcosa che va oltre l’architettura. Si respira fiducia. Fiducia nel potenziale di un luogo che non ha bisogno di travestirsi per incantare. Fiducia in una comunità che resiste con il sorriso e con il lavoro, che non ha perso il senso delle cose vere. Fiducia in una Calabria che non rinuncia più a sé stessa, ma che costruisce futuro senza smarrire l’anima. Fiducia nei turisti, che non arrivano a Lorica solo per vedere, ma per sentire. Sentire il pizzicore dell’aria pulita sulla pelle, il fruscio dei rami che sussurrano antiche leggende, il silenzio che rasserena e guarisce. Vengono per rallentare, per tornare a misurare il tempo con il battito del cuore, per riscoprire l’intimità di un cammino tra gli alberi, il calore di una parola gentile, la luce morbida di un tramonto sul lago.

Molti cercano l’autenticità, e qui la trovano. E spesso, insieme ad essa, trovano anche sé stessi. Perché Lorica non è un luogo da visitare in fretta, ma da abitare con l’anima. Non si attraversa soltanto, si ascolta, si vive, si porta dentro.

Questo Centro, piccolo nella forma ma immenso nel significato, è il segno concreto che l’ospitalità può essere una forma di amore civile, e che prendersi cura del territorio è la più alta forma di politica.

E così, tra i boschi della Sila, la Calabria migliore continua a costruire, a seminare, a custodire. Senza clamore, ma con coraggio. Con il passo lento di chi sa dove vuole andare.

di Rosa Oliverio (info@meravigliedicalabria.it)

Tag correlati
Condividi
Carrello0
Non ci sono prodotti
Continua a fare acquisti
Search
×