Megaliti della Sila, un doc su Prime Video prova a svelarne il mistero

Un enigma scolpito nella pietra, un territorio ricco di storia e un documentario che riporta alla luce uno dei misteri più affascinanti del Sud Italia. Gli Antichi Megaliti della Sila, prodotto dalla Delta Star Pictures, ed ora disponibile su Amazon Prime Video, è un viaggio molto ravvicinato sulle imponenti Pietre dell’Incavallicata, conosciute anche come i Giganti di Campana.
Il documentario, lanciato tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno del 2024, nasce da un progetto sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla SIAE nell’ambito del programma nazionale Per Chi Crea. Alla realizzazione hanno partecipato esperti del settore, tra cui Ilaria Cristofaro (ricercatrice CNR | ISPC), Domenico Canino (architetto e studioso), Agostino Chiarello (sindaco di Campana) e Daniele Marino (storico dell’Arte), oltre a professionisti del mondo audiovisivo come il direttore della Fotografia Gianni Mammolotti e Federico Martucci. Dopo l’uscita italiana, il documentario arriverà anche negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Giappone, per un pubblico internazionale.


I Giganti di Campana, e se fossero fatti dall’uomo?
Sulle colline della Sila Greca, in un’area conosciuta fin dall’antichità come Cozzo dei Giganti, si ergono due monumentali formazioni rocciose visibili dal piccolo borgo di Campana. Le loro dimensioni e la loro forma hanno alimentato ipotesi e dibattiti tra studiosi, senza fornire ancora risposte definitive sulla loro origine. La prima formazione, alta circa 5,5 metri, raffigurerebbe un elefante, una somiglianza che alcuni ritengono non casuale. Nel 2017, a una distanza di circa 40 chilometri dai megaliti, nei fondali del Lago Cecita, è stato rinvenuto un fossile di Elephas Antiquus, una specie estinta oltre 12.000 anni fa. Questa scoperta ha portato a ipotizzare che la scultura rappresenti fedelmente l’animale preistorico, con proporzioni in scala 1:1. L’interpretazione della seconda scultura, che raggiunge i 7,5 metri di altezza, risulta più complessa. Secondo alcune ricostruzioni, potrebbe rappresentare una figura umana colossale, simile alle statue monumentali dell’Antico Egitto. Altre ipotesi suggeriscono che il colosso fosse accompagnato da un cavaliere, ora parzialmente distrutto. L’architetto Domenico Canino, che studia i megaliti di Campana dal 2002, ha sempre sostenuto che la loro forma non sia il risultato di un’erosione naturale, ma il frutto dell’intervento umano.


Un rompicapo che attraversa i secoli
Il primo riferimento cartografico ai Giganti di Campana risale al 1606, quando il cartografo Giovanni Antonio Magini li indicò sulla sua mappa con il nome di Cozzo del Gigante. La loro notorietà risulta quindi attestata da secoli, ma la loro origine rimane avvolta nel mistero. Alcune ipotesi collocano le pietre addirittura al 10.000 a.C., suggerendo che possano rientrare tra le più antiche sculture realizzate dall’uomo. Il documentario analizza questa teoria, confrontando le ipotesi archeologiche con le più recenti scoperte scientifiche.

L’opera destinata al pubblico internazionale
Dopo l’uscita italiana, Gli Antichi Megaliti della Sila sarà distribuito anche all’estero, provando ad attirare l’attenzione su un sito archeologico che potrebbe custodire informazioni fondamentali sulle antiche civiltà del Mediterraneo. Attraverso immagini di grande impatto visivo e un accurato lavoro di ricerca, il documentario propone una prospettiva inedita su uno dei più grandi enigmi della Calabria, e apre a nuovi interrogativi su un capitolo ancora poco conosciuto della storia che continua ad attrarre studiosi e appassionati.
(Da.Ma) info@meravigliedicalabria.it