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Mostre, all’Archivio di Cosenza l’epopea storica della Ferrovia silana

Mostre, all’Archivio di Cosenza l’epopea storica della Ferrovia silana

Costruita nei primi anni del Novecento, la Ferrovia silana a scartamento ridotto faceva parte di una rete di linee secondarie del Sud Italia che per molti anni ha permesso alle aree interne di collegarsi con le città principali e, di conseguenza, con la rete ferroviaria nazionale. È stata, sotto l’aspetto dell’ingegneria ferroviaria, un progetto ambizioso che, partendo dai 232 metri sul livello del mare della valle del Crati, ha raggiunto il punto più alto delle ferrovie italiane a scartamento ridotto ai 1.405 metri della stazione di San Nicola Silvana Mansio. Ha rappresentato, soprattutto, il collegamento più veloce — a quei tempi — prima che venisse costruita la strada statale 107 della Calabria, agli inizi degli anni Settanta.

Alla storia della ferrovia silana e al progetto di recupero che la riguarda è dedicata la mostra “In viaggio sul treno della Sila”, in programma venerdì 24 ottobre all’Archivio di Stato di Cosenza.

L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità, in collaborazione con le scuole del territorio e con il contributo degli studenti dell’Istituto Comprensivo Casali del Manco e del Liceo Scientifico Fermi – Polo Tecnico Brutium, che hanno realizzato ricerche e lavori dedicati al percorso della linea ferroviaria e al suo valore storico.

L’esposizione raccoglie documenti, fotografie e oggetti d’epoca che raccontano l’epopea della ferrovia, il lavoro di tanti uomini e la vita lungo i binari della Sila. Saranno esposte, per esempio, una valigia originale di un capotreno del XIX secolo, una collezione di orologi da taschino delle Ferrovie Calabro Lucane, modellini di treni a scartamento ridotto e materiali preziosi provenienti dal Fondo Aletti, conservato presso l’Archivio di Stato di Cosenza.

Parteciperanno alla giornata anche l’Associazione per gli Studi Storici Strade Ferrate del Mediterraneo – Ferrovie Calabro Lucane ODV, rappresentata dal presidente Fedele Sirianni, e la FREMO Calabria, con modelli ferroviari che illustrano la storia e la tecnica costruttiva dei treni. Tra questi, alcuni moduli a norma FREMO H0m realizzati dagli appassionati soci e modelli delle automotrici M1, chiamate “Emmine”, in esercizio in Italia a partire dai primi anni Trenta: sostituirono la locomotiva a vapore rendendo più veloce il trasporto dei viaggiatori sulle linee a scartamento ridotto.

Il programma prevede l’apertura dei lavori alle 9.45, gli interventi degli studenti con “La ferrovia siliana nel racconto dei ragazzi” e “Idee per il rilancio della ferrovia silana”, e la chiusura con la consegna degli attestati e la presentazione del volume curato dalla Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità.

(Da.Ma.) info@meravigliedicalabria.it

Foto di copertina di Rodolfo Scrivano


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