Piccola storia sotterranea: il Parco Archeologico del Naniglio

Tempio del Sole o sontuosa dimora? Forse la tenuta di un ricco agrario, forse anche un complesso termale. Sono tanti gli elementi che riaffiorano dagli scavi archeologici della Villa del Naniglio, venuti alla luce nel periodo tra il 1981 e il 1986, grazie all’attività di scavo condotta dall’archeologo Alfonso de Franciscis. Siamo appena fuori dal centro storico di Gioiosa Jonica, nel reggino, qui il territorio è intriso di storia antica. È il manto stradale della Statale 281 a ricoprire la cisterna sotterranea di questo complesso archeologico, sovrastando le sue volte a crociera e il lucernario centrale. Qui si scendeva attraverso una scala a chiocciola, poi ci si addentrava nell’ampiezza delle sue tre navate, ancora oggi in ottimo stato di conservazione: le volte sono sorrette da otto pilastri quadrangolari, ciascuno in doppia fila e su di essi il pavimento dei vani superiori (quelli nobili) della villa. Probabilmente erano due gli ambienti minori, il primo doveva essere sormontato da una volta a botte, con lucernario circolare centrale.



Del secondo vano si intravedono due lucernari circolari di grandezza diversa, poi un’edicola in cotto con i resti di un elegante frontone. Era la stanza del Ninfeo, cioè un luogo dove si godeva di fresco e penombra, e dove scorreva acqua, naturalmente. L’edificio superiore è in prevalenza in laterizio, rivestito da intonaco e con tre orifizi di forma tubolare. Del pavimento non passa inosservata l’intatta bellezza del mosaico policromo a motivi geometrici.



Il complesso archeologico del Naniglio racconta del suo tempo antico, quello che lo fa risalente alla fine del I sec. a.C. ma anche di quello della sua magnificenza intorno al III sec. d.C. e ha ancora tanto da rivelare: restano in parte inediti alcuni scavi condotti nel 2010 e che hanno riportato alla luce il perimetro di una sala ottagonale con diversi incanalamenti, probabilmente collegati in parte alla cisterna. Rimane ancora non scavato un complesso di ruderi, forse appartenente al complesso termale.  Il Parco Archeologico del Naniglio di Gioiosa Jonica è indicato dal Fondo Ambiente Italiano, è area archeologica tra i Luoghi del Cuore.
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