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Pollino, gli studi sulle Foreste vetuste come archivi viventi di biodiversità

Pollino, gli studi sulle Foreste vetuste come archivi viventi di biodiversità

Enti, ricercatori e istituzioni per approfondire il valore scientifico e ambientale delle foreste più antiche del Parco Nazionale del Pollino. Questo sarà il tema del dibattito organizzato dall’Ente Parco Nazionale del Pollino per lunedì 27 ottobre 2025, a partire dalle 9.30, presso la Sala “Luigi Viola” del Complesso Monumentale di Santa Maria della Consolazione a Rotonda (PZ). L’appuntamento si tiene nell’ambito del progetto Old Growth For. Pollino (ID N° NBFC_S8P1_0035), dedicato allo studio e alla valorizzazione delle aree forestali più antiche del Parco, considerate autentici archivi viventi di biodiversità.

A introdurre i lavori, i saluti istituzionali del Commissario Straordinario dell’Ente Parco, Luigi Lirangi, del dirigente dell’Ufficio Foreste e Tutela del Territorio della Regione Basilicata, Rocco Capobianco, e del dirigente del Settore Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali della Regione Calabria, Giovanni Aramini.

Nel corso della giornata, amministratori locali e regionali, rappresentanti del Reparto Carabinieri Forestali Parco e referenti scientifici del progetto presenteranno i risultati delle campagne di indagine condotte nei boschi vetusti del Pollino. I lavori proseguiranno con una tavola rotonda e un workshop tecnico rivolto agli operatori del settore. Al termine dell’incontro, i partecipanti saranno invitati a proporre il nome per una delle tre nuove formazioni vetuste individuate, in un’azione simbolica che coinvolge la comunità nella conoscenza e nella tutela del patrimonio naturale del Parco.

Le faggete vetuste sono tra le testimonianze più rare di equilibrio naturale millenario. Gli alberi, senza l’intervento umano, compiono il loro ciclo vitale completo, dal seme fino alla naturale decomposizione. Tronchi possenti, radici affioranti e ceppaie raggiungono secoli di età e, quando cadono, diventano dimora per insetti, funghi e microrganismi che restituiscono al suolo nuova fertilità. È un corso silenzioso, di cui l’irripetibile e straordinaria complessità biologica è oggetto di studio per comprendere gli effetti del cambiamento climatico e l’evoluzione degli ecosistemi.

Le faggete vetuste d’Europa sono riconosciute come Patrimonio Mondiale dall’UNESCO, un riconoscimento che oggi comprende 94 siti distribuiti in 18 Paesi. L’Italia, con 13 faggete vetuste, è uno dei Paesi più ricchi di questi ecosistemi unici. Tra queste, due si trovano nel Parco Nazionale del Pollino: la Faggeta vetusta di Cozzo Ferriero, situata nel Comune di Rotonda in Basilicata, e la Faggeta vetusta del Pollinello, nel Comune di Castrovillari in Calabria.

«Le foreste vetuste del Pollino rappresentano la memoria viva del nostro territorio: ecosistemi che raccontano la storia naturale e culturale del Parco, ma anche la nostra responsabilità verso il futuro» – ha dichiarato Luigi Lirangi, Commissario Straordinario dell’Ente Parco Nazionale del Pollino. – «Il progetto Old Growth For. Pollino unisce ricerca, tutela e partecipazione, riaffermando il ruolo del Parco come laboratorio di sostenibilità e luogo d’incontro tra comunità scientifica e comunità locali. Difendere queste foreste – ha aggiunto Lirangi – significa custodire l’equilibrio tra uomo e natura che da secoli caratterizza il Pollino, valorizzando un patrimonio che appartiene a tutti».

info@meravigliedicalabria.it

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