Presepi viventi, quello di Dipignano parla anche ‘ammascante’

Il rione di Capocasale di Dipignano ha ospitato la terza edizione del Presepe Vivente. Lungo Via Roma e nelle strade adiacenti, centinaia di persone hanno seguito il percorso allestito tra case in pietra, corti e spazi aperti del centro storico.





Donne e uomini in abiti d’epoca hanno lavorato ai telai, battuto il rame, impastato pane, sistemato utensili e oggetti della vita quotidiana di un tempo. I mestieri antichi sono apparsi nei punti in cui, per conformazione del borgo, trovano ancora oggi collocazione naturale davanti agli ingressi delle abitazioni, lungo le salite, nei piccoli slarghi.



L’organizzazione dell’evento ha coinvolto le associazioni di Dipignano Centro, Tessano e Laurignano, insieme alla Pro Loco Dipignano, con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Oltre cento figuranti e volontari hanno lavorato insieme alla costruzione del percorso e alla cura degli allestimenti.




In alcune botteghe sono comparse insegne con i nomi antichi dell’ammascante, la lingua segreta dei calderai, utilizzata in passato come codice di lavoro e di riconoscimento che la comunità tutela e tramanda.



Il presepe vivente di Dipignano nasce dall’unione delle realtà associative delle tre frazioni del comune, con un lavoro avviato nelle edizioni precedenti e proseguito anche quest’anno con la creazione di ulteriori “quadri” presepiali.
Si replica lunedì 6 gennaio 2026 dalle 17:30 alle 20:30
(Da.Ma.) info@meravigliedicalabria.it
Foto di Santocarmine Beltrano


