Primavera dei Teatri: il programma del 28, 29 e 30 maggio

Prosegue la programmazione degli spettacoli della 25ª edizione di Primavera dei Teatri, il festival dei nuovi linguaggi della scena contemporanea ideato e diretto da Dario De Luca, Saverio La Ruina, Settimio Pisano, in corso a Castrovillari dal 26 maggio al 1° giugno 2025. Un traguardo importante per una manifestazione che in un quarto di secolo ha saputo trasformare una città del sud Italia in uno dei più vivaci laboratori di sperimentazione teatrale a livello nazionale e internazionale. Con oltre 35 eventi tra spettacoli teatrali, performance, danza, musica, residenze artistiche, mostre, workshop e incontri, il festival si conferma come un crocevia di visioni, linguaggi e creatività con 9 Prime Nazionali, 1 anteprima nazionale e 4 residenze artistiche. In un momento storico in cui la cultura è chiamata a rinnovare la propria funzione sociale e politica, Primavera dei Teatri ribadisce la propria missione: promuovere il teatro come strumento di riflessione critica, contaminazione artistica e sviluppo locale, puntando sui nuovi linguaggi, le giovani generazioni e la multidisciplinarità.
Questa la programmazione dettagliata delle prime due giornate di festiva, con un focus sulla danza:
mercoledì 28 maggio
18:30 | Teatro San Girolamo
Il grande spavento (Teatro)
di Valentina Diana
regia Giuseppe Semeraro
con Dario Cadei, Silvia Lodi, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Giuseppe Semeraro
disegno luci e musiche Vincenzo Dipierro
produzione Principio Attivo Teatro
Il testo “Il Grande Spavento” è stato selezionato da FABULAMUNDI PLAYWRITING EUROPE all’interno del progetto PLAYGROUND LONDRA 2022
Durata: 90’
All’interno di un misterioso centro di meditazione olistica, un po’ salotto e un po’ futuristica serra per le piante, cinque personaggi seguono un percorso di meditazione in cui la meditazione stessa è associata all’ascolto delle piante. Ogni personaggio nella storia è associato ad un piccolo albero con cui svolge la propria meditazione. In un arco temporale di alcuni anni le vicende dei protagonisti sono riassunte per momenti culminanti ed esplicativi del percorso di meditazione. Oggi più che mai siamo nella continua e affannosa ricerca di qualcosa di sacro e a cui aggrapparci con le unghie. I personaggi della vicenda sono tutti alla ricerca di una via spirituale per uscire dal dolore delle vicende private che lentamente emergeranno durante la storia. Al di là di una sottile ironia rispetto all’orgia e all’abbuffata dei corsi pseudospirituali che ormai ci vengono proposti continuamente, quello che emerge è la miseria e la solitudine di questi personaggi che dietro l’aspirazione a una nuova via di cambiamento spirituale nascondono delle ferite piene di un vuoto indicibile. Poco alla volta i personaggi metteranno in atto un sottile meccanismo in cui uno dei partecipanti sarà eletto a vittima sacrificale. Si insinuerà tra i partecipanti un clima di sospetto e di intrighi che porteranno a riprodurre anche in un ambiente così falsamente puro e incontaminato un atteggiamento violento e persecutorio. Le atmosfere dello spettacolo ricordano quelle memorabili del breve racconto, La lotteria di Shirley Jackson. Un lavoro che cerca di affrontare quel senso di smarrimento e di ricerca costante di quella parte sacra che ci teneva uniti e che ormai pare irrimediabilmente evaporata.
20,15 | Teatro Vittoria
Alla ricerca di una rosa ancora rossa (teatro)
sulla vita e le opere di Franco Costabile
con frammenti dello spettacolo “Una rosa ancora rossa” di Franco Dionesalvi e Antonello Antonante
Interpreti: Francesco Aiello, Renata Antonante, Lara Chiellino, Ernesto Orrico, Elvira Scorza
Musiche: Checco Pallone, Piero Gallina
Collaborazione artistica: Dora Ricca
Regia: Renata Antonante
Segreteria amministrativa: Maria Concetta Loria
Produzione: Methexis
Durata: 70’
Parole, fogli, valigie vecchie e nuove, e domande su di noi, a sud, sulle partenze e i ritorni. Come risuonano oggi poesie scritte più di cinquant’anni fa e uno spettacolo teatrale di venticinque anni fa? Con questo sguardo volto al passato, oggi continuiamo a emigrare, ma come è cambiato il nostro sentimento delle radici e dell’emigrazione? È davvero cambiato? Una libera interpretazione del lavoro scritto e messo in scena nel 1998 da Antonello Antonante e Franco Dionesalvi, sul poeta Franco Costabile, per far dialogare poesia e teatro; una mise en abîme per mettere luce su un frammento del nostro passato recente, tra le generazioni di calabresi che hanno messo questa terra nelle loro parole
21,45 | Teatro Sybaris
Out of Blue(Teatro)
scritto e diretto da Chicco Dossi
con Francesco Meola, Diego Pleuteri, Cinzia Tropiano, Simone Tudda
movimenti di scena Simone Tudda
Testo vincitore del XXI Premio InediTO – Colline di Torino
Menzione speciale al V Premio Drammaturgico Carlo Annoni
Sostenuto da Next – Laboratorio delle idee per la produzione e programmazione dello
spettacolo lombardo – Edizione 2023/2024
Durata: 90’
Un appartamento. Due coppie che lo abitano, contemporaneamente ma a vent’anni di distanza. Marcello e David nel 2020, Camilla e Thibaut nel 2000. Ciascuna coppia ha a che fare con la pandemia del proprio tempo: Marcello e David con il covid, Camilla e Thibaut con l’AIDS.
David non vive bene questa situazione: è spaventato a morte dal virus e diventa apprensivo nei confronti del compagno. Thibaut, invece, non ha mai detto nulla della malattia ai suoi genitori.
Tutti e quattro i personaggi si troveranno a veder detonate le proprie certezze, la propria normalità di fronte a due malattie che li costringono a fare i conti con sé stessi, con il proprio partner, con il proprio mondo.
23.00 | Protoconvento
Altea – Live full band (musica)
giovedì 29 maggio
11.00 | Cinema Atomic Cafè
Presentazione del filmSi dice di me
un film di Isabella Mari
documentario, 68’ – Italia, 2024
Saranno presenti alla proiezione Marina Rippa e Isabella Mari
con Marina Rippa e con le donne del laboratorio teatrale Amelia Patierno, Anna Liguori, Anna
Manzo, Anna Marigliano, Anna Patierno, Antonella Esposito, Flora Faliti, Flora Quarto,
Gianna Mosca, Giustina Cirillo, Giusy Esposito, Ida Pollice, Iolanda Vasquez, Melina De
Luca, Nunzia Patierno, Patrizia Iorio, Rosa Tarantino, Rosalba Fiorentino, Rosetta Lima,
Rossella Cascone, Susy Cerasuolo, Susy Martino e Tina Esposito
prodotto da Antonella Di Nocera e Claudia Canfora
regia e fotografia Isabella Mari
Nel cuore di Napoli, Marina Rippa guida da trent’anni donne di tutte le età attraverso il teatro, trasformando un laboratorio in uno spazio vitale di libertà e di emancipazione. Mentre le loro storie intrecciano passato, presente e futuro, lo spazio scenico diventa il luogo dove riscrivono le loro vite e trovano la forza nella sorellanza, dimostrando che la condivisione è il vero strumento di riscatto.
18.45 Il Teatro San Girolamo
Alienate (Teatro)
di e con Francesca Ritrovato
musiche di Fabio Macagnino, eseguite dal vivo
Durata: 60’
Il Manicomio di Girifalco, mio paese di nascita, è presenza naturale prima che storica e sociale, come il cimitero con i suoi morti. La mia ricerca artistica mi ha portata tra gli ospiti dell’ex ospedale psichiatrico. Ho scoperto lì l’archivio che raccoglie dal 1881 fascicoli di individui che spesso nulla avevano a che fare con la psichiatria. Alienate narra di loro con lo sguardo aperto verso il mondo e l’anima rivolta ai luoghi che m’appartengono. Lo psichiatra Borgna, conoscitore della fragilità dell’animo umano, teorizzatore di un ascolto gentile necessario di fronte al dolore della mente e del corpo feriti, mi guida nell’idea d’un teatro che profondamente si intreccia con la vita.
20:15 | Teatro Vittoria
CRICK (teatro – prima nazionale)
atto unico in sei resoconti
“Il topolino Crick” di Francesco Silvestri e Melina Formicola
regia Rosario Sparno
con Luca Iervolino e Francesco Roccaseccamusiche Massimo Cordovani
costumi Alessandra Gaudioso
scena Fabrizio Comparone
disegno luci Simone Picardi
progetto grafico Sofia de Capoa
foto di scena Pino Miraglia
si ringrazia Francesca De Nicolais
produzione Casa del Contemporaneo
anteprima nazionale
Topolino Crick – oggi Crick – visto da Dario De Luca e Saverio La Ruina nell’interpretazione dello stesso Silvestri negli anni ‘90, viene riproposto per ricordare un drammaturgo tra i più significativi della nuova scena napoletana di recente prematuramente scomparso.
Francesco Silvestri riprende “Fiori per Algernon”, il romanzo di fantascienza di Daniel Keyes, ei protagonisti Charlie Gordon e il topo Algernon diventano nella sua scrittura poetica Antonio Cafiero, napoletano addetto alle pulizie in una fabbrica di scarpe, e il topo Crick. Il protagonista è affetto da deficit cognitivo e funge da cavia per un esperimento medico che gli triplicherà l’intelligenza, per poter finalmente diventare come gli altri.
Un racconto distopico che racconta di una società sempre più simile al nostro presente, dove l’intelligenza sembra destinata ad essere esclusivamente artificiale, e dove il fallimento, l’unicità e la tenerezza sono banditi per fare spazio all’efficienza e al risultato.
21,45 | Teatro Sybaris
Polmoni– (Teatro)
di Duncan MacMillan
traduzione di Matteo Colombo
con Michele De Paola e Marisa Grimaldo
Regia di Michele De Paola, Marisa Grimaldo, Giovanni Malafronte
Produzione Mar Giomitch con il sostegno di AriaTeatro
Durata: 75’
U(uomo) e D(donna) sono una giovane coppia che contempla la possibilità di avere un figlio. L’intero atto unico racconta la loro storia d’amore dai trent’anni fino alla loro vecchiaia: D rimane incinta, ha un aborto spontaneo, i due si separano. U ha un’altra ed è in procinto di sposarsi ma D bussa alla sua porta, pochi giorni prima dell’evento. È incinta di lui. D e U si sposano, hanno un figlio. Assistiamo al suo primo giorno di scuola, alla sua laurea al suo matrimonio per proseguire con l’operazione al cuore di U e la sua morte. L’ultima scena vede D che, rimasta sola, visita la tomba del marito.
Note di regia
Questa storia d’amore ci ha molto colpiti, non solo perché perfettamente in linea con il nostro sentire, ma anche per il suo rapporto con il Tempo, che, potremmo definire, il terzo protagonista. In un’ora e mezzo di spettacolo si assiste al susseguirsi di almeno quarant’anni di vita di una coppia, puntando la lente d’ingrandimento soprattutto in quella fase in cui c’è il difficilissimo passaggio da “figli” a “genitori”.
Nel testo vediamo susseguirsi le ambientazioni più disparate: U e D sono prima all’Ikea, poi all’interno di una macchina, di un soggiorno, al parco, in un bagno pubblico, al bar e così via. Nella nostra messa in scena il palco è vuoto, come consigliato dall’autore, con però l’uso di alcune musiche e di pochi elementi scenici, atti a trascinare lo spettatore in una dimensione più astratta e immaginifica in contrapposizione con la recitazione serrata e concreta dei due interpreti. Lo spettatore si troverà in uno spazio neutro, in cui tutto può essere qualsiasi cosa, in cui il tempo non è assoluto e progressivo ma asseconda anche il sentire dei due protagonisti, nella loro ricerca del profondo senso dell’essere genitore e della vita in generale. Data la natura del nostro impulso comune nella scelta di questo testo e la natura dello stesso, nell’ essere sorretto unicamente dal rapporto e dal gioco dei due attori in scena, abbiamo deciso che la regia fosse condivisa. Michele De Paola e Marisa Grimaldo interpretano rispettivamente U e D e a Giovanni Malafronte è affidata la supervisione. Da questo spettacolo, finalista Premio Scintille 2023, è nata la Compagnia Mar Giomitch, sostenuta dall’associazione culturale aria Teatro (Teatro comunale di Pergine Valsugana).
23:00 | Protoconvento
Ritratto di un cantautore (musica) – Daniele Moraca
venerdì 30 maggio
11:00 | Protoconvento
Presentazione del libro “Autoritratto sentimentale per inviluppo”
di Claudio Facchinelli – GASPARI
Editore – Collana “I Gelsi” – stampato e pubblicato nel Marzo 2025
Saranno presenti Rosana Rosatti Facchinelli e Ivan Bert
Una raccolta di quindici racconti autobiografici ognuno concluso in sé, legati dal filo conduttore dell’educazione sentimentale, amorosa ed erotica. I racconti, fedeli alla realtà, sono narrati in prima persona dall’autore, Claudio Facchinelli e le suggestioni sono quelle dei tempi; solo qualche riflessione a contorno fa incursione nel presente.
18:45 | Teatro San Girolamo
Incontro (Teatro – Prima nazionale)
progetto e regia: Eduardo Di Pietro
con Federica Carruba Toscano e Lorenzo Izzo
aiuto regia: Renato Bisogni
costumi e scene: Barbara Veloce
sound design: Tommy Grieco
light design: Andrea Iacopino
produzione: Collettivo lunAzione
coproduzione: Teatro della Caduta
residenza artistica Concentrica presso Spazio MalaErba, Anomalia Teatro
Durata: 70’
Un incontro scolastico. Quella donna che parla alla platea degli studenti è sopravvissuta a un disastro, la morte violenta di un fratello innocente. Guardatela. Anche quello studente che si solleva rabbioso, in cerca di attenzione e di senso, è sopravvissuto a un disastro familiare. Guardatelo anche se forse il fratello defunto non era innocente. Due individui, la più elementare forma di società, estratti dal quotidiano e calati in una situazione estrema. Hanno posizioni simmetriche: divorati da un vuoto, si muovono tra le macerie del Sud e le rovine delle loro esistenze. Il loro incontro incide la nostra vita comunitaria, creando una ferita che ne lasci intravedere le interiora. Guardatele.
20,15 | Teatro Vittoria
Ivan e i cani(Teatro – Prima nazionale)
un testo di Hattie Naylor
performer, sound design e regia Federica Rosellini
traduzione di Monica Capuani
voce registrata in russo Laura Pasut Rosellini
light design Simona Gallo
scenografia Paola Villani
costumi Simona D’Amico
aiuto regia Elvira Berarducci
management Vittorio Stasi
direzione generale Maria Rondanini
produzione Cardellino srl
sì ringrazia Trac centro di residenza teatrale / Factory compagnia
Durata: 70’
Ivan racconta una storia che gli è successa quando aveva quattro anni. La racconta come fosse ora. Come una fiaba dei fratelli Grimm. O come Il libro della giungla. È una storia vera, invece, accaduta a un bambino nella Russia degli anni Novanta, la Russia poverissima di Boris Eltsin. La gente era così povera, racconta Ivan, che i padri e le madri cominciarono a sbarazzarsi di quello che nelle case mangiava, beveva e aveva bisogno di cure. I primi a essere abbandonati furono i cani. La madre di Ivan ha un uomo che la picchia quando si riempie di vodka fino agli occhi. Ivan è un incomodo, quest’uomo vorrebbe che se ne andasse e un giorno Ivan lo fa. Indossa un cappotto pesante, i guanti di lana, si mette in tasca due pacchetti di patatine ed esce per le strade di Mosca. Trovare un posto dove dormire è difficile. Fa freddo, la gente che gira sembra ti voglia sbranare. Nessuno fa più l’elemosina, non c’è più spazio per la pietà. Comincia un’odissea che si concluderebbe presto con la morte, se Ivan non incontrasse delle creature buone, anime affini che lo accolgono tra loro e gli regalano la sopravvivenza ogni giorno. Una muta di cani randagi. Ma è solo l’inizio della storia.
21,45 | Teatro Sybaris
La Verma (Teatro – Prima nazionale)
drammaturgia e regia di Rino Marino
con Miriam Palma, Fabio Lo Meo, Liborio Maggio
Scene e Costumi Rino Marino
disegno luci Michele Forni
Musiche originali Fratelli Mancuso
Produzione Sukakaifa – Compagnia dell’Arpa
Durata: 75’
Come vermi nella terra, i resti malandati di una famiglia scalcagnata, abbrutiti dall’indigenza, si arrabattano tra stenti, recriminazioni e livori quotidiani, in una stamberga sordida affossata nel sottosuolo di una Sicilia ancestrale. Una donna, inquietante nella sua primitiva austerità matriarcale, accudisce con antiche ‘orazioni’ un bimbo di stracci in un passeggino, contraltare immaginifico e delirante di due figli venuti al mondo per castigo, uno tonto, l’altro un povero Cristo, che esala gli ultimi scampoli di vita, cadenzando senza requie un refrain ossessivo, rinchiuso in una vecchia cassa di legno. Nel trionfo del degrado, nel tracollo della pietas, soffocata da istinti primordiali, si perpetuano rituali di miseria, si celebrano liturgie di privazioni, disfatte, disillusioni cocenti, razzolando negli anfratti più squallidi e meschini dell’animo umano da cui trapelano, a tratti, spunti di umanità residuale e slanci di struggente lirismo.
Un cozzare di antitesi tra sacro e sacrilego, devozione e blasfemia, sogno e realtà, con viraggi repentini fra tragico e ridicolo in cui esplode, in tutta la sua ferocia, il grottesco. La Passione profana del povero cristo piagato nelle carni, si consuma sotto terra, speculare alla processione del venerdì santo che si spande nel cortile sovrastante al suono della marcia funebre, intonata dalla banda del paese, per culminare in una dimensione di straniamento onirico allucinatorio che consacra e universalizza, oltre ogni contingenza, una femminilità ad un tempo mortifera e salvifica. Le musiche originali e le voci-strumento della straordinaria drammaturgia musicale dei Fratelli Mancuso, in naturale sintonia con la poetica del testo, irrompono con tutta la loro potenza drammatica ed evocativa a punteggiare le scene come lamenti di prefiche, arcane litanie e giaculatorie, contrappunti dolenti di anime straziate senza speranza di riscatto.
23.00 | Protoconvento
“I Semi del Fare” – Live-Show (musica)
Fablo Seed & Dj Rioma W/ PU.NA.NI. Click
Fabio Bombardiere (Fablo Seed) – Rapper; Mario Trotta (Rioma) – Dj; Antonio Mercuri (Tony) – Freestyler; Andrea La Chimia (Reset) – Freestyler; Pasquale Cerra (Casp1) – Rapper; Salvatore Tucci (Tulvio) – Rapper.
Showcase di Freestyle Hip-Hop, presentazione del disco “I Semi del Fare” e Dj-Set a cura di Dj Rioma
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Workshop – Durante tutta la settimana, dal 27 maggio al 1° giugno, si terrà il laboratorio teatrale R.A.C.cordi! a cura del collettivo R.A.C., ispirato al filmFitzcarraldo, a cura di Martina Badiluzzi, Paolo Coletta (regist_ associat_ R.A.C.) e Mariano Dammacco (regista ospite) e rivolto a 15 att_rici_ori.
Mostra – Dal 26 maggio al 1° giugno nella sala 8 sarà allestita la mostra La Ferocia di pochi attimi, una personale di Renzo Francabandera, dedicata al teatro e ai disegni realizzati in live painting