Scavi a Cantinella, alla luce strutture romane tra IV e V secolo d.C.
Sotto la superficie dei luoghi che oggi conosciamo, la Calabria continua a conservare le tracce profonde della propria storia. Ogni intervento sul territorio, anche legato alla viabilità o alla riqualificazione urbana, può diventare occasione per riportare alla luce contesti antichi che raccontano la continuità degli insediamenti nel tempo e il rapporto tra paesaggio, risorse e vie di comunicazione.
È quanto sta accadendo a Cantinella, importante frazione di Corigliano-Rossano, dove i lavori di riqualificazione urbana hanno reso necessarie indagini archeologiche che stanno restituendo nuovi elementi sulla storia dell’area. Gli scavi confermano come il sito fosse già in antico legato allo sfruttamento delle risorse agricole e alla presenza di un percorso viario di rilievo.

Lo scavo stratigrafico, condotto sotto la direzione scientifica della Soprintendenza ABAP per la provincia di Cosenza, ha portato alla luce una serie di strutture murarie il cui abbandono può essere collocato, in via preliminare, tra la fine del IV e gli inizi del V secolo d.C. A fornire indicazioni cronologiche sono soprattutto i materiali rinvenuti, tra cui frammenti di sigillata africana D, una ceramica fine da mensa molto diffusa nel Mediterraneo tardoantico e utilizzata come riferimento per la datazione dei contesti.


Nel corso delle operazioni sono state individuate almeno due sepolture collocate nelle strutture ormai defunzionalizzate, una pratica ampiamente attestata in età tardoantica, che documenta il riuso degli spazi e il progressivo mutamento delle funzioni insediative.

La prosecuzione delle indagini consentirà di chiarire meglio la natura dell’insediamento, verificando se si tratti di una villa o di una struttura più articolata, riconducibile a un vicus sorto lungo un tracciato viario collegato alla città romana di Copiae, contribuendo a ricostruire l’organizzazione del territorio tra età romana e tardoantica.
(Da.Ma.) info@meravigliedicalabria.it


