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Aiello Calabro, il borgo dove è concesso di perdersi nel tempo

Aiello Calabro, il borgo dove è concesso di perdersi nel tempo

Quella nella Valle del Savuto è un’altura attorno alla quale si definisce il paesaggio di una Calabria collinare e difensiva, dove i centri abitati hanno valore storico. Sono quasi tutti arroccati su rocce isolate e scoscese, borghi incastonati che godono di una posizione strategica, un possibile andare tra la costa tirrenica e i monti della Sila. Qui i borghi mantengono il loro profilo di originario punto di vedetta. Il territorio era, e in qualche caso lo è ancora, caratterizzato da una fortezza, da castelli di guardia o da cinte murarie, ma anche da palazzi nobiliari di semplice architettura, ma di indiscusso valore.

Anche Aiello Calabro presenta queste caratteristiche, un borgo dal sapore storico arroccato su colline dell’entroterra tirrenico, nella Valle dell’Oliva, di forte impatto paesaggistico e situato a 502 metri sul livello del mare. A renderlo interessante, e a dir poco fascinoso, è quel rostro di roccia dal quale si eleva; poi i resti di un antico castello medievale, insieme alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, al Palazzo Cybo Malaspina, al Palazzo Viola, a diversi monumenti e ai caratteristici vicoli del centro storico.

Tra il II e il III secolo a.C., era detto Agellus, “piccolo campo”, luogo dall’anima contadina, costruito prima dai Greci e poi dai Romani. È nell’epoca dei Normanni in Calabria che il borgo diventa un centro importante, soprattutto per la sua posizione strategica che garantiva il controllo del territorio, trovandosi quasi ad essere una biforcazione della Via Capua-Regium. Qui giunsero, con facilità e nel corso del tempo, Bizantini, Saraceni e Normanni, fino agli Aragonesi e ai Malaspina, che fecero di quell’originario “piccolo campo” una Contea, poi un Marchesato e infine un Ducato. È l’Aiello Calabro del 1605, quella che vide realizzare le architetture artistiche e storiche del borgo, come il Palazzo Cybo e la sua cappella gentilizia. E poi il Castello di Aiello Calabro – restituito alla comunità nel 2025 grazie a un imponente intervento di recupero architettonico – lascia intendere l’importanza di un tempo, che ne faceva una delle fortezze più grandi del Regno di Napoli. Si possono ammirare nella semplicità del luogo, i resti delle mura di cinta, di alcune torri e mura interne, fino al suo accesso ricavato nella roccia.  

La Chiesa di Santa Maria Maggiore è la principale del borgo. Risale al X secolo e custodisce le reliquie del suo Santo Patrono, San Geniale Martire. Particolarmente suggestive sono le vie del borgo. Attraversandole ci si può imbattere nella Chiesa di San Giuliano, in stile tardo gotico. È scoprire il fascino di quei luoghi che concedono di perdersi nel tempo.

info@meravigliedicalabria.it

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