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“Scrisi, la Fonte dei due Santi”: Elia e Nicodemo

“Scrisi, la Fonte dei due Santi”: Elia e Nicodemo

Percorrendo la Strada Statale che da Palmi porta ai Piani della Corona, svoltando a destra al confine con Barritteri, si giunge al Monte Sant’Elia, a sud-ovest di Palmi. Di grande fascino i panoramici belvedere che si raggiungono percorrendo le strade che si snodano lungo la dorsale occidentale del colle. La rigogliosa vegetazione in cima al monte è costituita prevalentemente da pini, mentre i pendii sono ricoperti di macchia mediterranea.

La storia del monastero di Sant’Elia

Palmi monastero Santelia - Meraviglie di Calabria - 2
Palmi “il Monastero sul Monte S. Elia” foto dell’800’

Le fonti storiche ci dicono che nel IX secolo il monaco Elia da Enna detto “il Giovane”, aveva fondato un piccolo monastero nei pressi del monte, scegliendogli il nome “Aulinas” o “Salinas -Saline” cioè in quel territorio denominato nel periodo bizantino Eparchia delle Saline, ovvero la Vallis Salinarum romana, che fu dal sec. IV a. C. Italica/Tauriana, romana, bizantina e normanna. Oggi questo territorio coincide all’incirca con la Piana di Gioia Tauro. Di quest’antico monastero medievale sul Monte, rimangono in superficie poche tracce di murature e una Skiti (casa/chiesa del monaco), ma in una rara foto di fine ottocento si scorgono la chiesa e diversi ruderi del monastero.

La leggenda omerica

Qui la narrazione convive con la storia e il mito. Lo scenario di questo leggendario racconto è il mare di Omero del mito di Ulisse, di Oreste e di Aiace, della Costa Viola descritta da Platone, dello stretto di Messina, delle Isole Eolie e dei vulcani…

SantiElia - Meraviglie di Calabria - 4

A fare arrabbiare Elia fu il diavolo in persona, che voleva distoglierlo dalle sue preghiere; ma la reazione del monaco Elia, capace di meditazione ma non disposto a scendere a patti con il male, avrebbero originato l’arcipelago delle Eolie e l’unico cratere costantemente attivo in Europa: la leggenda narra che Elia infastidito dal demonio, gli diede un calcio per allontanare le tentazioni, scaraventandolo giù dal monte, in quel punto è visibile ancora la cosiddetta “Pietra del Diavolo”, in cui è rimasta indelebile l’ultima zampata prima di balzare e scomparire all’orizzonte.

La Pietra del Diavolo Impronte - Meraviglie di Calabria - 6

La Pietra del Diavolo – Impronte

Il Diavolo avrebbe reagito a questo rifiuto, rigurgitando fuoco nel mare. Così sarebbero nate le isole eolie e il vulcano di Stromboli.
Percorrendo una stradella pedonale in terra battuta che si inoltra nel bosco, si arriva alla località “Scrisi” probabilmente percorsa da Sant’Elia e dai monaci del monastero, si arriva in una piccola conca cinta di boschi con un solo lato aperto, quello verso il mare, Il panorama che si ammira appare di grande bellezza: lo Stretto di Messina, la Sicilia, le isole Eolie e bel tre vulcani attivi.
La località Scrisi è conosciuta per le fonti di acqua sorgiva presenti fin dall’antichità. poco in alto, vi era una fontana ben più antica, da qualche decennio inattiva. Sono presenti sul lato sinistro dei sedili in laterizi e pietre con tracce di sommari ripristini in cemento; sul lato destro, fino al 1945, era presente un rudere, da cui si distingueva un arco di antica fattura a tutto sesto, forse la parte restante di una casa, e una fontana monumentale.

Dalla fonte proseguendo in direzione mare, inizia un sentiero che costeggia la sommità dell’altura a strapiombo sul mare che prende il nome di “Piani Della Corona”. Il sentiero dei monaci collega il Monte S. Elia con Madonna delle nevi, luogo dove sono stati individuati alcuni i ruderi del Monastero Imperiale di S. Elia il Giovane sui Piani della Corona di Seminara.

Alla ricerca della storia perduta

Vi invitiamo a seguirci in una appassionante “investigazione della storia” il cui scenario è tra Tauriana e il Monte Aulinas, per scoprire attraverso un approccio esplorativo, le tracce rimaste ignorate per secoli, che messe però in relazione con le fonti letterarie sparse in miriadi di testi in lingua greca, offrono una chiave di lettura, spesso inedita, con risultati strabilianti. Infatti, con l’approccio investigativo assume rilievo non solo ciò che cambia, ma anche ciò che permane, giacché è proprio il confronto tra questi due termini che predispone i parametri del divenire, perché chi studia la storia sul territorio “somiglia a Sherlock Holmes, che diceva: “Lecose più piccole sono di gran lunga le più importanti” – “Non c’è nulla di così ingannevole come un fatto ovvio”.

Il sentiero del Monaci - Meraviglie di Calabria - 12
Il sentiero del Monaci che da Scrisi porta al Monastero Imperiale

Seguendo questo metodo abbiamo provato anche in altre ricerche, come sia essenziale attingere alle fonti letterarie bizantine medievali, in particolare le vite dei santi italogreci che vissero in questi centri, e proprio lo studio attento di dette fonti, unite soprattutto alla conoscenza del territorio, porta a scoperte inedite: individuazione del “monastero Imperiale di S. Elia” sui Piani della Corona;  “Caforchie luogo dove si incontrarono i due santi Elia”; l’etimologia dei nomi “Piani della Corona” e “spiaggetta Leone”, le origini del toponimo “Paparone “papas Aronne” e dell’agiotoponimo “Sant’Opolo – Sant’Euplos – Ioppolo”, luogo legato al Santo Patrono di Napoli S. Gennaro, che a Sant’Opolo aveva una chiesa a lui dedicata, tutte scoperte  riconducibili al periodo medievale bizantino).
Il Villaggio di Sicros, dalle fonti sarebbe individuato sul Monte S. Elia nell’area dei Piani della Corona tra il borgo Lacquaniti di Barritteri e la Fonte delle Scrisi, seguiteci…
Dalle ricerche storiche, emergono interessati notizie che si intrecciano con un altro santo bizantino, san Nicodemo.

San Nicola monaco - Meraviglie di Calabria - 14
Nicodemo e il Monaco
Tauriana, Monastero di S. Fantino

Nel 1677 Apollinare Agrestapubblicò la vita di San Nicodemo di Mammola, da cui apprendiamo che era nativo di Sicrò, un antico paese oggi scomparso (non distante dalla fonte delle Scrisi) nella Eparchia delle Saline, Nicodemo fondò un monastero che porta il suo nome, vicino al passo della Limina, Il Santo visse nel X secolo, nel periodo del monachesimo greco-bizantino. Un suo discepolo, che ne scrisse la vita in lingua greca, ci dice che il giovane Nicodemo si avviò alla vita ascetica nel celebre monastero di San Fantino di Tauriana, affidato alle cure spirituali di un anziano monaco, quando ci fu una incursione saracena che il giovane interpretò come invito a ricercare la pace nelle solitudini montane sulla Limina vicino Mammola.

La vita del Sant’Elia

S. Elia Speleota - Meraviglie di Calabria - 16

Il Bios (vita) di Sant’Elia Speleota,  un altro santo bizantino italo-greco, il cui monastero si trova tuttora a Melicuccà, parla di una cittadella commerciale (emporion), di nome Sicrò: un villaggio posto in località vicina al monastero di Aulinas: una prima volta al n. 88 del Bios, quando parla di un certo Cristofaro, proveniente dal paese di Sicros trasportato presso l’urna del santo sopra un lettuccio; una seconda volta, al n. 92, quando si narra dell’arrivo al monastero dello Speleota, di un tale Maele, che dalla grande pianura di Sicrò (oggi Piani della Corona) , dovette trasportare un suo giovane dipendente indemoniato. 

E quella di San Nicodemo

Dal bios, ancora, si apprende che Nicodemo, ancora giovanetto, “scese alla dimora del guardiano di cavalli, santo e taumaturgo, Fantino (…) il quale (…) dopo alcuni giorni, vedendo che quello stava per fare progressi, avendolo spogliato d’ogni veste mondana, lo rivestì, come una corazza, del santo e beato abito”. L’uso del verbo “scese” è, a nostro avviso, indicativo: il Monastero di San Fantino il Cavallaro, dove Nicodemo ricevette l’abito monastico, si trovava a Taureana, a pochi metri sul livello del mare, località che dista soltanto una decina di chilometri dal luogo indicato come Sicrò (Scrisi) sul Monte dov’era il monastero di Aulinas o Salinas, situato a circa 500 m. s.l.m. 

S. Nicodemo Limina Mammola - Meraviglie di Calabria - 18

Un’altra pubblicazione sulla vita di S. Nicodemo è stata tradotta dal greco bizantino dal prof. Vincenzo Saletta “Vita inedita di San Nicodemo di Calabria” nella quale affronta la questione della nascita del Santo. Egli sostiene che il primitivo villaggio di Sicrò (luogo di nascita di s. Nicodemo) si trovava vicino al monastero di Salinas posto sul Monte s. Elia di Palmi (…) egli documenta che Scrisi e Sicrò sono lo stesso luogo, dimostrando le origini greco bizantine del nome Scrisi/Sicròs. A tal riguardo lo studioso cita molte pubblicazioni che ne attesterebbero la correttezza interpretativa. Nella stessa opera lo studioso scrive anche che l’autore del Bios di s. Nicodemo, il monaco Nilo del monastero di S. Elia Juniore, dove compose anche il bios del suo confratello S. Filareto, ebbe ha dichiarare che era nativo di Sicros e che aveva sentito parlare di Nicodemo (fol. 245v n. 69), si legge infatti nel bios che egli nacque nella regione delle Saline, “in un villaggio chiamato Sikron”. Nell’ordinamento amministrativo militare dell’Impero bizantino, il tema, cioè la provincia, era suddiviso in eparchie, specie di circoscrizioni amministrative ed una di esse, era proprio l’eparchia delle Saline.
San Nicodemo nacque nella regione delle Saline, come afferma il biografo, in una località chiamata Sicrò (Sikron) posta vicino al monastero di Aulinas, che secondo molti autori si trovava sul Monte S. Elia di Palmi (Elia di Enna);

Nell’antichità sorgeva il villaggio di Sicrò

Pertanto, al termine di questa breve disamina delle tracce storiche contenute nella letteratura antica e quelle ancora presenti sul territorio, ed allo stato delle nostre conoscenze, ci sembrano più ragionevoli le tesi di quanti ipotizzano che la località “Scrisi” sul Monte Sant’Elia fosse conosciuta nell’antichità, come il Villaggio di Sicrò (oggi scomparso), luogo di nascita di San Nicodemo.

Tesi ancor più convincente se consideriamo validi gli studi di quanti asseriscono che il monastero di Aulinas o Salinas voluto da S. Elia Juniores, fosse ubicato su Monte Sant’ Elia nei pressi dell’attuale chiesa, e che la fonte di Scrisi fosse utilizzata dai monaci del detto Monastero e dallo stesso Sant’Elia e San Nicodemo. (Domenico Bagalà)

info@meravigliedicalabria.it

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