Sguardi a Sud, “Le musiche del mare” di Jenny Sorrenti e Piero Viti

La magia di “Sguardi a Sud – Suoni e visioni del presente 2025” continua a conquistare il pubblico, confermandosi come uno degli eventi culturali più attesi della stagione. L’ottava edizione della rassegna, ideata e promossa dalla compagnia Porta Cenere, con la direzione artistica di Mario Massaro, il patrocinio del Comune di Mendicino e il sostegno della Fondazione Carical, si arricchisce di un appuntamento imperdibile: il 7 dicembre alle ore 18, al Teatro Comunale di Mendicino, Jenny Sorrenti e Piero Viti presenteranno “Le musiche del mare”, un viaggio musicale che promette di trasportare il pubblico tra terre lontane, suggestioni mediterranee e melodie senza tempo. Il teatro si trasforma così in uno spazio vivo, dove immagini, emozioni e suoni dialogano tra loro, creando un’esperienza immersiva capace di unire riflessione e sentimento.
«Il nostro obiettivo – osserva il direttore artistico Mario Massaro – è far emergere la bellezza e la forza dell’incontro tra arti diverse. Ogni spettacolo è un dialogo, un invito a fermarsi e lasciarsi attraversare dalla profondità delle emozioni».

Jenny Sorrenti, voce tra le più originali della scena musicale italiana, e Piero Viti, chitarrista e compositore, offrono con “Le musiche del mare” un percorso che attraversa Spagna, Irlanda, musica napoletana, brani tradizionali riarrangiati, omaggi a Pino Daniele e composizioni inedite che rivelano l’inconfondibile cifra artistica dei due artisti.
«Io e il chitarrista Piero Viti – racconta Sorrenti – attraverso le nostre personali esperienze di tanti anni di musica, cercheremo di comunicare al pubblico quello che per noi è stata l’ispirazione iniziale che ci ha permesso di creare e costruire, passo dopo passo, questo percorso con passione e competenza. La musica vive in noi da sempre e noi vogliamo trasmetterla all’ascoltatore in sincerità , emozione e consapevolezza».
Artista poliedrica, Jenny Sorrenti ha segnato la storia della musica italiana dagli anni ’70, con i Saint Just e album come Saint Just e La Casa del Lago, innovando il panorama musicale napoletano attraverso un progressive unico, dove voce e strumenti dialogano in continui slanci tra rock, jazz, musica popolare e classica. La sua carriera, sempre votata alla sperimentazione, l’ha portata a esplorare la musica medievale, lirica e folk, fino a creare progetti recenti come Néos Saint Just, che reinterpretano la voce come strumento sonoro e mezzo di espressione totale.
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