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Simeri Borgo, riscrivere la storia (anche) con l’archeologia sociale

Simeri Borgo, riscrivere la storia (anche) con l’archeologia sociale

Restituire al territorio una narrazione storicamente documentata, studiare la lunga transizione dall’età medievale a quella moderna e sperimentare l’archeologia sociale. Questo è il progetto di “Med2Mod” al centro del quale c’è il Borgo antico di Simeri, e che nasce dalla collaborazione tra il Comune di Simeri Crichi, l’Università degli Studi di Siena e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone.

A darne annuncio è il sindaco di Simeri Crichi, Davide Zicchinella: «Con il nostro bellissimo Borgo antico di Simeri e grazie alla collaborazione con l’Università di Siena, Facoltà di Archeologia, e all’intuizione del prof. Carlo Citter, docente della Facoltà toscana e Presidente della Associazione Archeologi Medievisti Europei, siamo inseriti all’interno dell’importante progetto Med2Mod, la nuova narrazione di una grande transizione».

Il progetto analizza la stratificazione storica dell’area per individuare le trasformazioni urbane e rurali dall’epoca preistorica fino all’età contemporanea. L’indagine avviata nell’autunno del 2024 ha identificato le principali fasi insediative e le modificazioni determinate da eventi sismici e cambiamenti sociali. Tra i siti di maggiore interesse emergono il castello bassomedievale, il convento cinquecentesco dei Frati Cappuccini, la chiesa collegiata di Santa Maria dell’Itria e il quartiere ebraico della località Grecìa.

Il castello, inizialmente concepito come struttura difensiva, fu ampliato con un villaggio che si integrò con un insediamento bizantino ancora in uso nei secoli successivi. La costruzione del monastero e il progressivo spostamento del centro amministrativo da Simeri a Simeri Crichi sono aspetti di un processo di trasformazione che “Med2Mod” ricostruisce con un’analisi coerente degli eventi storici. Inoltre è stato possibile individuare delle aree di potenziale interesse archeologico e programmare in tal modo delle attività di rilievo sistematiche e mirate.

Raccolte le informazioni, si organizzano i dati su piattaforme digitali come il sistema GIS per realizzare una carta archeologica dettagliata della zona. Questa analisi permette di individuare percorsi antichi, edifici produttivi, luoghi di culto e strutture idrauliche che hanno caratterizzato la vita della comunità nel tempo. Simeri è un territorio ha oltre 60 siti di interesse archeologico con una continuità di reperti che dall’Età del Ferro (oltre 3000 anni fa) arriva ai giorni nostri.

Per il sindaco Zicchilella il coinvolgimento della comunità nella valorizzazione del borgo è uno degli obiettivi sostanziali, poiché proprio essa è chiamata a partecipare alla ricostruzione della memoria storica e alla progettazione del futuro. A promuovere, quindi, una maggiore consapevolezza storica e nuove forme di fruizione culturale.

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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