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‘Storie di Ferdinandea’, l’importanza del tempo e l’essenzialità delle cose

‘Storie di Ferdinandea’, l’importanza del tempo e l’essenzialità delle cose

Una giornata nei boschi della Ferdinandea ha riproposto l’attenzione sul valore di un luogo centrale nella storia del Mezzogiorno. Parte del sistema industriale borbonico che interessò vaste aree delle Serre, la Ferdinandea è legata alla storia delle Reali Ferriere e Fabbrica d’Armi di Mongiana, il grande complesso siderurgico voluto da Ferdinando I e sviluppato da Ferdinando II di Borbone. Oggi entrambi i siti sono inseriti nell’Ecomuseo delle Ferriere e Fonderie di Calabria, riconosciuto come strumento di valorizzazione del patrimonio materiale e ambientale. L’iniziativa “Storie di Ferdinandea”, promossa da Trekking Stilaro Experience all’interno del Parco Naturale Regionale delle Serre, ha coinvolto istituzioni, operatori e turisti in un percorso che continua a generare contenuti, la fruizione attiva degli spazi e prospettive maturate insieme a chi vive e anima il territorio.

L’evento, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU e promosso dal Ministero della Cultura nell’ambito del progetto Borghi in Piazza, ha fatto emergere un modello di intervento basato su conoscenza, presenza e cura del territorio. Il programma ha previsto una visita guidata al villaggio siderurgico di Chiesa Vecchia, lo spettacolo Florilegio. Topografia della parola dell’associazione Agartha, un talk pubblico con numerosi interventi e un’escursione alla Diga Giulia.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Stilo Giorgio Antonio Tropeano, sono seguiti i contributi di Danilo Franco (Associazione Calabrese Archeologica Industriale), di Emanuele Valenti (Trekking Stilaro Experience) e di Domenico Galati (La Nuova Ferdinandea SS), fino all’intervento conclusivo del Commissario del Parco Alfonso Grillo.

Alla giornata hanno partecipato persone provenienti anche da regioni distanti, come il Friuli Venezia Giulia «stupiti e meravigliati di una Calabria bellissima e pronta a parlare al mondo, a partire dai suoi luoghi più autentici» – ha dichiarato Grillo. «Abbiamo attraversato sentieri fisici e ideali» – ha aggiunto – «percorrendo quelli della memoria storica, dell’identità culturale e dell’ambiente come eredità viva».

Nelle Serre calabresi sta emergendo un modello virtuoso di destinazione, costruito a partire dall’impegno dei territori che lo abitano. Il turismo outdoor in quest’area si traduce in un’esperienza completa: tra trekking, cicloturismo ed educazione ambientale, le attività proposte rappresentano strumenti per scoprire una natura rimasta integra e tutelata nel tempo da chi vive e si prende cura di questi luoghi.

«La Calabria è la terra dove gli dèi hanno posato i piedi, ma dove gli uomini hanno dimenticato di guardare in alto» – ha affermato ancora Alfonso Grillo. Guardare in alto significa riconoscere nei luoghi una risorsa che genera cultura, coesione e progettualità. Quest’area interna della Calabria propone un modello fondato sulla valorizzazione territoriale e sull’attivazione sociale nei luoghi. «Il Sud Italia – continua il Commissario –, e in particolare le Serre calabresi, possiedono tutte le carte in regola per diventare un polo di riferimento per il turismo gentile, che coniuga sostenibilità, esperienze autentiche e innovazione digitale».

Tra le voci richiamate nel corso della giornata anche quella di Matilde Serao, che nel 1886 soggiornò alla Ferdinandea come ospite di Achille Fazzari, ex deputato del Regno e ultimo proprietario della tenuta. La scrittrice ne lasciò un resoconto sulle colonne del Corriere di Roma: «Fresca profonda verde foresta. La luce vi è mite, delicatissima […] un che di bianco traspare tra le altezze dei faggi. Questa è Ferdinandea». Il suo sguardo stupito sul paesaggio continua a suggerire l’importanza del tempo come dimensione di ascolto, e l’essenzialità delle cose come chiave per ritrovare il senso dei luoghi. Intensa e attuale, una selezione dei suoi scritti ha guidato lo spettacolo site-specific curato da Agartha, con la voce di Eliana Iorfida, archeologa e scrittrice, e il musicista Gianluca Chiera.

La Ferdinandea diventa così un esempio di come storia, ambiente e cultura possano offrire strumenti per ripensare il territorio. È in questo processo che prende forma un atteggiamento nuovo, capace di rigenerare dal basso. «Una Calabria che non si arrende – secondo Grillo – ma che si organizza, si racconta e si trasforma».

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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