Tarsia attrae, cresce come meta turistica

Il borgo medievale con le sue stradine acciottolate e le antiche chiese. Un centro storico che domina la valle del Crati. Ed ancora i suoi scorci magici e le bellezze naturalistiche che circondano questo centro del Cosentino. Sono le gemme che fanno di Tarsia un luogo affascinante da visitare.

Questa città che fu un tempo l’antica Caprasya può contare su un passato glorioso che ha lasciato tracce sul territorio ad iniziare dai resti del castello normanno e di una torre del medioevo. Un sistema di difesa che ha fatto assurgere la città a paladina dell’intero comprensorio.
Tarsia che deve il suo nome all’antica famiglia cosentina – risalente all’epoca normanna – che qui dominò e ne fece contea ebbe una storia di conquiste e di passaggi di dominazioni. Dopo i Tarsia, la Contea passò nelle mani dei Sangineto, poi ai Sanseverino ed infine nel 1606 agli Spinelli che ottennero per questo territorio nel 1642 il titolo di Principato.

Una storia gloriosa dunque che si percepisce visitando il suo antico borgo e che rendono le escursioni in questo centro sempre molto affascinanti. Qui poi sorgono diverse chiese da conoscere da vicino. Si va dalla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a quella di Santa Maria del Seggio. Senza dimenticare la Chiesa della Beata Vergine della Cintura e la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano.


Ma accanto a queste chicche dell’architettura, Tarsia offre la possibilità di conoscere da vicino aspetti della storia naturale, visitando il locale museo. Ma anche il dramma dell’olocausto che si percepisce accostandosi all’unico campo di concentramento presente in Calabria: Ferramonti di Tarsia.
E poi c’è il fascino dei paesaggi e delle specie della flora e della fauna che si possono incontrare visitando la Riserva naturale regionale del Lago di Tarsi. Un luogo magico per gli amanti della natura.
Luoghi che stanno attraendo sempre più visitatori come segnala il sindaco Roberto Ameruso la cui amministrazione, stando ad una sua nota, «ha molto lavorato per il rilancio del turismo nel borgo. Un investimento che, nonostante la pausa lunga del Covid, ha fatto registrare, nell’ultimo periodo, una ripresa consistente dei flussi turistici».


Ad iniziare dalle presenze registrate dai camperisti che «vengono da tutte le parti d’Italia a soggiornare a Tarsia, anche per più giorni consecutivi».
«In quest’ultimo periodo – aggiunge Ameruso – c’è stata una ripresa, ci sono nuove prenotazioni e la cosa ci inorgoglisce, perché è stato un investimento che abbiamo fortemente voluto. Abbiamo notevoli presenze un po’ in tutti i nostri musei, in particolare a Ferramonti, con migliaia di visitatori dall’inizio dell’anno».

«La cosa molto positiva – evidenzia il primo cittadino – è che tanti poi decidono di visitare il borgo dove insistono musei molto apprezzati, quali quello della civiltà contadina, il Museo Civico, e quello della Riserva naturalistica. Questa era la nostra intenzione e devo dire che abbiamo colto nel segno».


«Abbiamo anche avuto su TripAdvisor – annuncia – una crescita delle registrazioni di coloro che vogliono acquisire informazioni per visitare il nostro borgo. Si parla di un aumento del 18% nell’ultimo periodo». «Siamo orgogliosi – conclude – perché il lavoro che è stato fatto in questi anni è un lavoro che è premiato dalla risposta dei tanti visitatori che apprezzano non solo le bellezze paesaggistiche, non solo le bellezze naturalistiche e culturali, ma anche la nostra enogastronomia e l’identità di paese, che è poi il concetto di turismo esperienziale». (rds)
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