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Terre Vibonesi: il nuovo racconto di una Calabria positiva

Terre Vibonesi: il nuovo racconto di una Calabria positiva

Amore, sensibilità, visione del noi e non dell’io messa al servizio del bene comune è il mantra del GAL Terre Vibonesi. Si scrive Gruppo di Azione Locale, si legge voglia di fare e ascolto al territorio. È l’impegno quotidiano di questa realtà che ha riunito sotto lo stesso tetto quarantanove comuni per scrivere un nuovo racconto, quello di una Calabria costruttiva che punta su bellezza, cultura e futuro. Lo fa attraverso i bandi pubblici, gli eventi, la partecipazione a fiere di settore oltreconfine regionale, anche Oltralpe in realtà. E non sono parole, parole, parole perché carta canta (non solo Mina): in Calabria è l’unico GAL che raggiunge il 100% degli impegni. Vuol dire che i fondi europei non tornano indietro, anzi! Bastano a malapena a contenere i progetti di Vitaliano Papillo, presidente del GAL Terre Vibonesi, un vulcano di idee dalla positività contagiosa: 42 anni e già un bagaglio di esperienze sul territorio in veste di sindaco, ha una leadership appassionata e, soprattutto, collaborativa.

Vitaliano Papillo - Meraviglie di Calabria - 2
Vitaliano Papillo, presidente del GAL Terre Vibonesi


Fu il primo in tempi non sospetti e pre-covid a parlare di ‘nduja nel bagaglio a mano ispirandosi all’operazione che in Liguria era stata fatta con il pesto. È il primo a schierarsi dalla parte dei giovani e a sostegno di una rivoluzione culturale. Vitaliano è alla guida dell’Ente dal 2016 ma in pentola bollono sempre cose nuove. E buone da mangiare.

Cosa sono le Terre Vibonesi?
«Un’agenzia di sviluppo che opera attraverso una serie di azioni e si muove su due fronti: con i bandi diamo la possibilità a chi opera o vuole operare sul territorio di realizzare progetti, soprattutto nel mondo agricolo. Ma non solo, perché sono nate anche startapp che toccano i servizi alla persona e l’artigianato, ad esempio. Dall’altra parte operiamo come agenzia di promozione e valorizzazione a partire da luoghi e prodotti. È il caso de “La Tropea Experience, Festival della Cipolla Rossa” tanto per dirne una, evento in cui cultura, gastronomia, spettacolo e musica dialogano e si contaminano per raccontare un posto e una tradizione».

Tropea ph. @sabryna86m - Meraviglie di Calabria - 4
Tropea (ph. @sabryna86m)

Nella realizzazione del turismo esperienziale si registra un incremento delle visite?
«Sì, notevole. Ma non è il cuore della faccenda: questo tipo di attività ci ha dato in primis maggiore consapevolezza, sensibilità e attenzione. Tutto questo, trasferito sul territorio, si trasforma in maggiore qualità, in servizi, in capacità di fruire le risorse in modo più ordinato».

Briatico ph. @damianocerra - Meraviglie di Calabria - 6
Briatico (ph. @damianocerra)

Il prossimo obiettivo?
«Il marchio territoriale di qualità che non vuole essere un semplice logo ma uno strumento che ci consentirà di mettere insieme tutto ciò che la provincia offre e non solo la parte enogastronomica. Parlo di arte, cultura, ambiente. Stiamo costruendo dei disciplinari con parametri molto alti e a breve incontrerò ristoratori, albergatori e rappresentanti di categoria. Per “parametri alti” intendo che se un ristorante non propone prodotti stagionali e territoriali o cantine del vibonese non potrà mai appartenere a quest’area. E il marchio non riguarderà solo il privato: anche un luogo pubblico, ad esempio, potrà farne parte se risponde a criteri di servizi e pulizia».

Gastronomia: cosa contiene il paniere delle Terre Vibonesi?
«Ha tre punte di diamante: la cipolla di Tropea, la ‘nduja di Spilinga e il Pecorino del Monte Poro DOP. Sono le nostre teste d’ariete per raccontare tanti altri prodotti dal tartufo di Pizzo alla castagna, dalle variegate qualità di fagioli alle uve. E, a proposito di uva, il GAL insieme all’Associazione Viticoltori Vibonesi ha intrapreso un percorso virtuoso: ottenere la prima DOC pensata per tutelare e valorizzare i due vitigni caratterizzanti, lo Zibibbo e il Magliocco Canino. È stata già presentata la domanda».

nduja - Meraviglie di Calabria - 12


Altri progetti buoni da mangiare?
«Nella programmazione c’è una grande attenzione al peperoncino per un semplice motivo: non si può ignorare il fatto che la ‘nduja sia un grande attrattore e, se consideriamo che per un chilo di ‘nduja sono necessari 300 grammi di peperoncino, va da sé che questa filiera potrebbe dare un grande supporto. E poi l’olio. Abbiamo fatto incontrare l’unico consorzio presente sul territorio a San Gregorio d’Ippona con l’Associazione Assolombarda per stringere un accordo: pagare il nostro olio ad un giusto prezzo e mettere in etichetta l’origine laddove, troppo spesso, accade che venga sottopagato e spacciato, poi, per olio toscano o pugliese».

Nicotera ph. @mimmolarox - Meraviglie di Calabria - 14
Nicotera (ph. @mimmolarox)

Qual è il desiderio più grande del GAL?
«Regalare un racconto diverso e offrire maggiori consapevolezze. C’è da troppo tempo una narrazione sbagliata della provincia di Vibo Valentia e della Calabria in generale: non è tutto ‘ndrangheta e non è tutto negativo. È necessaria una visione giusta che accenda i riflettori sulle consapevolezze».

Il collezionista di Venti Pizzo Calabro ph. sabryna86m - Meraviglie di Calabria - 16
Il collezionista di Venti, Pizzo Calabro (ph. sabryna86m)

Cosa serve per un cambio di marcia?
«Una rivoluzione culturale, avere una visione più grande, spendersi per il bene comune, stare ai tavoli con maggiore sensibilità, dare spazio ai giovani. C’è un attivismo pulito, bello, arrivano grandi segnali da parte loro ed è compito nostro offrire supporto».

E i giovani, come diceva Sandro Pertini, “non hanno bisogno di sermoni: i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”. (Rachele Grandinetti; foto di copertina: @sunset_maestrapatty)

info@meravigliedicalabria.it

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