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Trai boschi delle Serre, la natura e il fascino noir del Castello di Lacina

Trai boschi delle Serre, la natura e il fascino noir del Castello di Lacina

Foreste fitte di abeti e faggi, sentieri che si aprono tra chiaroscuri di luce, tra il lieve gorgoglio di piccoli corsi d’acqua e di specchi che riflettono il cielo: l’area della Lacina, nelle Serre calabresi, è un luogo in cui la natura più autentica si lega a doppio filo con storie e leggende che ne amplificano il fascino. Qui, a poco più di mille metri di altitudine, nel territorio di Cardinale (Catanzaro), si trovano infatti i ruderi del Castello della Lacina, piccolo maniero di origini cinquecentesche legato al nome di Maria Enrichetta Scoppa, baronessa di Badolato realmente esistita tra Ottocento e Novecento.

Ruderi che hanno ancora la forza di evocare cronache che la descrivono come una donna devota e benefattrice, ma di ricordare ancora oggi quella tradizione popolare che le ha attribuito un lato oscuro, facendola diventare protagonista di una leggenda nera. Secondo i racconti tramandati, la nobildonna avrebbe condotto nel castello diversi amanti occasionali, che poi sparivano misteriosamente nelle zone paludose circostanti, alimentando voci e sospetti mai, ovviamente, confermati.

Certo la suggestione di questi luoghi rende ancora più intensa l’esperienza di percorre i sentieri che conducono al maniero e al vicino lago, circondato da boschi e avvolto spesso da nebbie che accentuano il carattere enigmatico del paesaggio.

Il percorso, segnalato dal Parco Naturale Regionale delle Serre, si sviluppa lungo un itinerario circolare di poco più di 6 km di difficoltà media. La partenza è dalla strada provinciale 43, in direzione Serravalle, dove un piccolo spiazzo attrezzato consente di lasciare l’auto prima di imboccare il sentiero. In circa quattro ore di cammino si attraversano boschi rigogliosi di pini, faggi e abeti bianchi, fino a raggiungere i ruderi del Castello della Baronessa, prima tappa obbligata di questa escursione.

Il tracciato prosegue lungo le sponde panoramiche del Lago della Lacina, invaso artificiale diventato un’importante oasi di biodiversità. Questo sito di interesse comunitario è l’habitat di specie rare e protette: qui cresce l’unica popolazione calabrese di Menyanthes trifoliata, il trifoglio d’acqua, e vivono il gatto selvatico, l’ululone appenninico, il cervo italico reintrodotto da pochi anni, oltre a numerosi rapaci e uccelli acquatici come aironi e svassi.

Lungo il lago è presente anche un’area picnic per una sosta in un ambiente dal valore naturalistico straordinario. Un’escursione al Castello della Lacina e al suo lago è solo uno dei tanti modi di compiere un viaggio nella natura incontaminata delle Serre, ma è anche un incontro con la memoria e le leggende di una Calabria che sorprende sempre.

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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