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Turchese, non meno di sette. Il senso della felicità per Giuseppe Femia

Turchese, non meno di sette. Il senso della felicità per Giuseppe Femia

In una celebre intervista la sublime Monica Vitti , anima in costante autoanalisi, risponde alla domanda del giornalista che le chiede cosa fosse per lei la felicità. Lo sguardo dell’attrice si fa attento, alla ricerca di una risposta difficile a cui non sa trovare una chiave. Ma alla fine lo fa, ci riesce in modo autentico e spontaneo, come solo l’attrice sa fare: “che ne so che cos’è la felicità? A me mi sa che siccome abbiamo dei colpi continui (nella vita) uno appresso all’altro, il momento in cui riesci a schivarne uno… beh sono momenti di felicità sublime” e lei stessa ammette di non sapere cosa sia in realtà, se non brevi momenti di pace e di equilibrio nella tumultuosa spirale della vita.
In fondo chi lo sa cosa sia davvero questa agognata felicità? Un dilemma, questo, che attanaglia l’umanità dal nascere, come il codice da vinci. Ma chi lo sa davvero cosa sia davvero la felicità? Che sapore o che odore abbia. Di che colore è?

Sono queste le domande che si pone Davide, il protagonista disegnato dall’autore, lo psicologo Giuseppe Femia, nel suo ultimo libro Turchese, non meno di sette. La penna e la sensibilità di uno psicoterapeuta che trasforma temi esistenziali in racconti dal gusto mistico e fiabesco, che portano lettore e lettrici a scontrarsi con le loro domande interiori, le loro ferite, i loro desideri, come in una seduta di psicoterapia.

La magia di Turchese, non è solo nella trama. Lo scoprirete leggendo. Questa storia si trasforma in una guida. Una guida verso la scoperta di nuove prospettive. Ci invita a guardare verso nuove angolazioni. Instradando chi legge a guardare il mondo, e di conseguenza se stesso, da un punto di vista nuovo, per certi versi anche più facile. Riporta a contatto con il sapore della felicità già provata, fa venire voglia di provarne di nuova. Ma soprattutto ci dimostra che tutti possiamo essere felici, se capiamo che la felicità non è una equazione matematica. È solo la somma dei nostri desideri unita a quello che ci alleggerisce .Il cuore, la mente, la vita. Leggerlo significa riscoprire la propria curiosità e acquisire gli strumenti giusti, costruiti dallo scrittore, per arrivare alle proprie uniche risposte.

di Roberta Vitaro (info@meravigliedicalabria.it)

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