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Turismo invernale, la Calabria cresce ed è leader nel Sud

Turismo invernale, la Calabria cresce ed è leader nel Sud

Per molto tempo le notizie sulle “vacanze in Calabria” si sono chiuse puntualmente con la fine dell’estate. In realtà, negli ultimi anni, sono i numeri a parlare in modo diverso e a spiegare perché la regione sta cambiando direzione, raccontando e facendo vivere una dimensione diversa: quella di meta per tutto l’anno. L’evidente crescita dei flussi turistici, rilevata dal Ministero del Turismo per questo periodo di festività (1° dicembre 2025 – 11 gennaio 2026), spinge l’economia del Sud anche nelle fasi di destagionalizzazione, guidate stavolta proprio dalla Calabria.

A riprova di questo, l’Ufficio Statistica ministeriale ha rilevato che la regione registra un aumento del +6,7% del tasso di saturazione OTA (Online Travel Agencies) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, posizionandosi come leader (in questa particolare fase) della crescita nel Mezzogiorno, davanti a Molise (+5,7%) e Basilicata (+4,2%).

Per capire meglio la portata di questa performance è importante spiegare l’indicatore utilizzato. Il tasso di saturazione OTA è riferito all’occupazione delle strutture ricettive commerciali (hotel, B&B) prenotate tramite agenzie di viaggio online. Proprio per superare le polemiche che spesso tendono ad associare la crescita degli arrivi al mero rientro dei corregionali per le festività, va chiarito che i flussi che tornano in famiglia non incidono su queste statistiche. L’aumento del +6,7% attesta un incremento effettivo della domanda da parte di visitatori esterni alla regione e conferma così il superamento della percezione di meta esclusivamente estiva.

Il dato sulla performance del Sud è ovviamente inserito nel quadro nazionale. Mentre la domanda di fine anno è in parte trainata dalla montagna e dalle città d’arte del Centro-Nord, la crescita registrata nel Mezzogiorno mette in evidenza un riequilibrio dei flussi: sia geografico (Nord vs Sud), sia per prodotto (mare vs montagna/interni).

Per la Calabria, dunque, oltre ad essere una statistica positiva, è il riflesso di un cambio di modello basato sulla qualità. La montagna calabrese (dal Pollino fino all’Aspromonte) e le aree interne stanno dimostrando di saper trattenere i visitatori, con alcune delle aree che registrano tra le più lunghe permanenze in Italia (Rapporto Montagne Italia di Uncem). È il segnale importante di un’offerta che comunque non punta sull’over tourism, ma sull’ autenticità, sui paesaggi integri e le sue comunità ospitali.

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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