Un progetto di arrampicata sportiva per la Riserva del Vergari

Un progetto per attrezzare e rendere utilizzabili in modo sicuro le pareti rocciose della Riserva del Vergari per l’arrampicata sportiva e, in prospettiva, per altre attività alpinistiche leggere, colmando un vuoto territoriale nella provincia di Crotone e allargando l’offerta outdoor della Riserva.
È quanto annuncia il Comune di Mesoraca, che ha comunicato l’avvio del progetto che integra la proposta turistica legata alla Riserva naturale regionale del Vergari, puntando su un ambito ancora poco organizzato nel Crotonese. Sono state considerate le caratteristiche fisiche dell’area che, oltre a sentieri e percorsi fluviali, presenta pareti granitoidi, gole profonde e affioramenti rocciosi di particolare interesse, finora poco utilizzati in chiave sportiva.


Il progetto prevede l’attrezzatura di alcune falesie individuate come siti di pregio, tra cui lo Scoglio della Petrara, lo Scoglio dei Tre Diavoli e lo Scoglio Gallina d’Oro, con la realizzazione di vie di arrampicata per livelli diversi di esperienza. È inoltre allo studio la possibilità di un percorso attrezzato leggero lungo le gole del fiume Vergari, con un tracciato che affianchi la camminata classica all’esperienza verticale e all’ambiente fluviale. Tutti gli interventi, come specificato dal Comune, saranno affidati a guide alpine certificate e realizzati con materiali idonei, nel rispetto degli standard di sicurezza richiesti.

La vallata del Vergari, interamente compresa nel comune di Mesoraca, si sviluppa nel cuore della Presila crotonese, lungo un corso d’acqua che nasce alle pendici di Monte Gariglione e attraversa un ambiente inciso nella roccia metamorfica, tra gneiss, scisti e affioramenti granitici. Il fiume forma numerosi salti e cascate e attraversa tratti di canyon che contribuiscono a una forte diversificazione paesaggistica e climatica. La vicinanza al mar Ionio e l’esposizione dei versanti, fanno sì che la vegetazione si conservi particolarmente ricca dei principali ambienti naturali italiani. Si tratta della macchia mediterranea costiera (Oleo-Lentiscetum) e, risalendo, dei boschi di leccio e castagno, fino ad arrivare alle grandi faggete di montagna.


Accanto agli elementi naturalistici, l’area conserva tracce evidenti di una lunga frequentazione umana come i resti di insediamenti antichi, strutture riferibili all’archeologia monastica e industriale, mulini ad acqua, pastillari per la lavorazione delle castagne e opere di attraversamento oggi parzialmente compromesse. Un patrimonio che definisce il Vergari come uno dei sistemi fluviali più complessi e articolati della Sila e della Presila.


Nel post diffuso dal Comune, l’amministrazione sottolinea come l’assenza di falesie attrezzate nella provincia di Crotone rappresenti oggi un limite ma anche un’opportunità. L’arrampicata, praticabile durante tutto l’anno, viene indicata come uno strumento per ampliare la stagionalità turistica e intercettare un pubblico interessato alle attività outdoor, con ricadute potenziali sulle strutture ricettive, sulla ristorazione e sui servizi locali. C’è l’idea di un modello di sviluppo che coinvolga guide alpine, Club Alpino Italiano e associazioni del territorio, nella tutela della biodiversità e l’equilibrio degli ecosistemi.
di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)


