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Venezia, il 1964 Pop Art Award della Cineteca della Calabria al film ‘Duse’

Venezia, il 1964 Pop Art Award della Cineteca della Calabria al film ‘Duse’

Alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si avvia alla conclusione il 6 settembre con la cerimonia di premiazione dei film in concorso, sono previsti anche i riconoscimenti collaterali. Si tratta di premi attribuiti in modo autonomo da associazioni di critici cinematografici, realtà culturali, cineclub e circoli di cultura cinematografica, che ogni anno contribuiscono ad arricchire il panorama della manifestazione. Tra questi il 1964 Pop Art Award, organizzato dalla Cineteca della Calabria e ideato da Piero Mascitti, che nell’edizione in corso ha attribuito il proprio riconoscimento a Duse, il nuovo film di Pietro Marcello, e a Valeria Bruni Tedeschi per la sua interpretazione della grande attrice teatrale.

La giuria, presieduta dal regista Mimmo Calopresti e composta dallo stesso Mascitti, direttore artistico e ideatore del Premio, dal presidente della Cineteca della Calabria Eugenio Attanasio, dal regista Davide Cosco, dallo storico dell’arte Marco Meneguzzo, dall’artista Chiara Dynys e dai membri della Cdc Domenico Levato e Mariarosaria Donato, ha assegnato al film il Premio, firmato dall’artista Nuccio Loreti, «per la capacità di trasformare un’icona del teatro e del cinema muto italiano in un simbolo vivo della cultura contemporanea». Una scelta confermata anche dall’attenzione del pubblico, che alla proiezione ufficiale di mercoledì 3 ha accolto il film con undici minuti di applausi.

Dopo la première mondiale, il film è atteso nelle sale italiane dal 18 settembre. Prodotto da Palomar, Avventurosa, Rai Cinema, PiperFilm e Ad Vitam Films, porta sullo schermo gli ultimi anni della grande attrice tra il 1917 e il 1923, in un’Italia segnata dalle ferite della Grande Guerra e dall’avanzata del fascismo. La sceneggiatura, firmata da Pietro Marcello insieme a Letizia Russo e Guido Silei, sceglie di non seguire i canoni del biopic tradizionale. Piuttosto offre un ritratto che guarda alla fine di un’epoca, alla fragilità e alla tenacia di un’artista che torna al palcoscenico come unico luogo di salvezza.

L’interpretazione di Valeria Bruni Tedeschi rende la figura di Eleonora Duse una figura lontana dalla monumentalità, con molte sfumature di forza e debolezza. Un ruolo per il quale la stampa internazionale ha riconosciuto all’attrice la capacità di entrare in sintonia con il personaggio e di dare corpo a una storia umana molto complessa.

Nel cast Fanni Wrochna nel ruolo dell’assistente austriaca Desirée, Noémie Merlant nel ruolo di Enrichetta, figlia della Duse, Fausto Russo Alesi in quello di Gabriele D’Annunzio, Edoardo Sorgente, Vincenzo Nemolato e la partecipazione di Noémie Lvovsky. La fotografia è di Marco Graziaplena, i costumi di Ursula Patzak e le scenografie di Gaspare De Pascali.

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)

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