Vino, la Cantina Librandi pubblica il Bilancio di sostenibilitÃ

Con la pubblicazione del Bilancio di sostenibilità 2024-2025, Librandi rinnova per il quinto anno consecutivo il proprio percorso di responsabilità ambientale, sociale ed economica. Il documento raccoglie le scelte e gli investimenti dell’azienda calabrese, confermando il riconoscimento Equalitas e delineando nuove strategie per la gestione dei vigneti e il rapporto con la comunità locale. «La sostenibilità per noi è un principio fondante, non uno slogan: significa misurarsi ogni giorno con nuove sfide ambientali, produttive e culturali, e scegliere di affrontarle in modo coerente con la nostra identità » sottolinea la famiglia Librandi, aggiungendo che «con questo nuovo bilancio, vogliamo restituire la complessità di un percorso che parte dal suolo, attraversa le Cantine e arriva fino al mercato, sempre con l’obiettivo di migliorare, crescere e contribuire positivamente alla comunità che ci circonda». E’ quanto si legge su Askanews.


Il Bilancio è stato redatto secondo i più recenti criteri ESG e conferma per il quinto anno consecutivo la certificazione Equalitas, ottenuta attraverso indicatori oggettivi nei tre ambiti di ambiente, società ed economia. Equalitas rappresenta per l’azienda uno stimolo al miglioramento costante, che trova applicazione nel monitoraggio della Carbon e della Water Footprint, nell’impiego di energie rinnovabili, nella riduzione degli sprechi e nelle pratiche di economia circolare. Tra i progetti in evidenza vi è il rafforzamento del programma Biopass, sviluppato con Sata Studio Agronomico, che analizza la biodiversità microbiologica dei suoli per definire strategie agronomiche mirate. A questo approccio scientifico si affiancano azioni a tutela dell’ecosistema vigneto, tra cui la semina di essenze mellifere, l’installazione di arnie, bug hotels e nidi artificiali. Interventi che mirano a proteggere la fauna, aumentare la resilienza delle vigne e adattarle al cambiamento climatico. Librandi conserva inoltre oltre 70 ettari di boschi e macchia mediterranea, utilizza esclusivamente concimi organici e adotta sistemi di monitoraggio dei consumi idrici ed energetici, con investimenti in impianti fotovoltaici per ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive.
Un capitolo centrale di questo documento riguarda il Giardino varietale, che custodisce più di 200 vitigni autoctoni calabresi. Si tratta di un patrimonio genetico rilevante per la ricerca e la valorizzazione delle radici viticole regionali. Un esempio di economia circolare è la collaborazione con la Distilleria F.lli Caffo e la Fattoria della Piana: le vinacce vengono trasformate in grappa, i residui della distillazione alimentano un impianto di biogas e il digestato ritorna nei vigneti come fertilizzante naturale. Sul fronte sociale, l’azienda promuove la formazione continua, garantisce la parità di genere e rafforza il legame con il territorio. Tra le iniziative, la raccolta del sangue con Avis, giunta alla quarta edizione, e il progetto “Scuole in Vigna”, che coinvolge i più giovani in percorsi educativi sull’agricoltura sostenibile. La Cantina ospita inoltre eventi e percorsi didattici presso il Museo Vi.Te.S. e iniziative di promozione del territorio come la “Critone Summer Edition”. La famiglia Librandi è attiva nella vitivinicoltura calabrese da tre generazioni e oggi questa azienda familiare è guidata da Raffaele, Paolo, Francesco e Teresa Librandi, dopo la direzione dei fratelli fondatori Antonio e Nicodemo fino al 2012. Da quanto emerge dal documento, il gruppo Librandi registra un fatturato medio annuo di circa 8 milioni di euro, con una produzione di 2 milioni di bottiglie di vino e 25mila di olio Evo. Le vendite sono ripartite tra il 55% sul mercato domestico e il 45% sui mercati esteri, con una presenza in oltre 35 Paesi distribuiti su quattro continenti. L’azienda può contare su sei Tenute di proprietà (Rosaneti, Arcidiaconato, Ponta, Pittaffo, San Biase e Brisi) per complessivi 232 ettari di vigneti e 80 ettari di uliveti, cui si aggiungono ampie superfici boschive.Â
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