A Taverna il restauro de “Il Patrocinio di Santa Barbara” di Mattia Preti

Restituire luce a un capolavoro è cura, è tempo, è consapevolezza. Da questo principio nasce il progetto dedicato al Patrocinio di Santa Barbara di Mattia Preti, la grande tela che domina la chiesa di Taverna intitolata alla Santa, oggetto di un lavoro di restauro e valorizzazione in cui istituzioni, diocesi e mondo accademico collaborano per approfondire la complessità di un’opera che appartiene alla storia e alla sensibilità del territorio.
Promosso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone insieme all’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e sostenuto dalla Fondazione Carical, il progetto rientra nel programma Patrimonio da salvare – Cantieri Aperti. L’intervento, affidato al restauratore Giuseppe Mantella – tra i maggiori conoscitori dell’opera del Cavaliere calabrese – con la collaborazione della funzionaria restauratrice Chiara Giuffrida, è seguito da un comitato scientifico internazionale presieduto dalla Soprintendente Stefania Argenti e formato da studiosi e tecnici che ne accompagneranno le fasi di lavoro.

La tela a olio (460×305 cm), tra le più monumentali del Sud Italia, rappresenta una delle espressioni più alte della pittura pretiana – realizzata a Malta nel 1688 – e un punto di riferimento per la comunità di Taverna. È racchiusa in una cornice lignea intagliata e dorata di straordinaria fattura, che ne amplifica il valore artistico e devozionale. Dopo un primo intervento nel 1909, un secondo restauro, eseguito nel 1993, fece emergere, nella parte superiore della tela, interventi di ridipintura che portarono all’interruzione del lavoro in una parte della composizione, dove il pittore – o forse i suoi collaboratori – aveva lasciato traccia di alcuni ripensamenti nella resa del cielo sopra la santa. Durante quell’intervento si svelò la figura di un angelo incoronante, un dettaglio che modificò la lettura iconografica dell’opera, la cui interpretazione resta ancora aperta.


Dettagli del dipinto di Mattia Preti “Il Patrocinio di Santa Barbara”
Le analisi, condotte in collaborazione con le Università della Calabria, di Messina e di Malta, avranno l’obiettivo di ricostruire la struttura originaria della tela, studiarne le tecniche esecutive e i materiali impiegati, restituendo così una lettura più completa dell’opera e del processo creativo di Mattia Preti.

Nel quadro, Santa Barbara è inginocchiata davanti a Cristo su una nuvola che la separa dal mondo terreno; alle sue spalle due angeli sorreggono la torre e la spada, simboli del martirio, mentre in alto Cristo la accoglie con le braccia aperte, circondato da cherubini. Nella parte inferiore compaiono quattro santi con le palme del martirio.
Concepito per essere osservato da lontano, il dipinto mostra i segni di un’esecuzione rapida e una costruzione scenica imponente, dove luce e movimento sono strumenti espressivi della devozione e della teatralità proprie della pittura matura di Mattia Preti.
Il cantiere sarà aperto al pubblico e darà la possibilità di assistere alle fasi del restauro conservativo e di conoscere da vicino il lavoro degli esperti, avvicinandosi così al linguaggio dell’arte e alla cura delle opere del maestro seicentesco.
Tutto rientra nel percorso di ricerca e formazione Indagando Mattia Preti. Il restauro per la rilettura di un capolavoro, nato anche dalla collaborazione con le scuole attraverso l’iniziativa Coltiva la bellezza, adotta un quadro. I ragazzi, già coinvolti nelle prime attività, continueranno a raccontare la vita e l’arte del pittore con video, materiali didattici e una mostra itinerante nelle scuole calabresi.
di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)


