Dioniso è qui, Massimo Sirelli riporta il mito (da Tinder) nel cuore di Locri

Dopo Antigone, simbolo di destino tragico e resistenza, il Festival MitiCu – promosso dal GAL Terre Locridee con il patrocinio dei Comuni di Locri e Portigliola – ha scelto un’altra figura intensa e contraddittoria per la sua seconda edizione: Dioniso, il dio nato due volte, signore dell’ebbrezza, della trasgressione e dell’estasi. Dal 4 al 7 settembre, il festival animerà la Locride con spettacoli, incontri, proiezioni e performance, dedicati a un mito che ancora oggi affascina e provoca.
A fare da prologo, il 31 luglio si è inaugurata al Casino Macrì, nel Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri, la mostra “Dioniso è qui”, personale dell’artista calabrese Massimo Sirelli, a cura della storica dell’arte Stefania Fiato, visitabile fino al 30 settembre. Un’esposizione che segna un inizio “insolito ma di grande interesse” per il festival, come sottolineato dal presidente del GAL Francesco Macrì, e che si inserisce in un percorso di valorizzazione del territorio che punta a unire patrimonio archeologico e linguaggi artistici contemporanei.

Il Comune di Locri, con il sindaco Giuseppe Fontana e l’assessore alla Cultura Domenica Bumbaca, ha sostenuto con convinzione il progetto, vedendo nella mostra un tassello importante per consolidare il dialogo tra città e arte contemporanea. Il Comune di Portigliola è partner dell’iniziativa, nella volontà di lavorare insieme per aumentare l’offerta culturale della Locride. La direttrice del Parco Archeologico, Elena Trunfio, ha evidenziato la scelta di aprire spazi antichi a nuove forme di fruizione.


L’artista
Massimo Sirelli (Catanzaro, 1981) è oggi considerato tra i protagonisti più originali della pop e urban art italiana. Diplomato allo IED di Torino, docente dal 2008 nello stesso istituto, ha iniziato il suo percorso nei graffiti, sviluppando un immaginario in cui scritte, cartelloni pubblicitari, arredi urbani e oggetti comuni diventano materiale creativo. Le sue opere sono state pubblicate da case editrici come Taschen, Gestalten e Mondadori, e ha collaborato con marchi come American Express, Amarelli, Fondazione Prada, Giro d’Italia, Lavazza, Montblanc e Tissot.



Dioniso secondo Sirelli
Nelle sale del Casino Macrì, Sirelli propone una lettura spiazzante del dio dionisiaco, frutto di una ricerca che integra filosofia, antropologia, letteratura e linguaggio pop. L’artista “indossa le lenti della velocità contemporanea” e porta Dioniso nel flusso incessante dei social e dei mass media. L’ispirazione arriva anche dal new dada americano e dal Nouveau Réalisme: l’oggetto quotidiano diventa simbolo, svuotato e al tempo stesso ricaricato di nuovi significati. È immaginare Dioniso calato nell’oggi, che, scrive Sirelli, “sarebbe un bugiardo bello e affascinante, narcisista ed edonista. Avrebbe un profilo sulle app di incontri e collezionerebbe feticci dei suoi amori clandestini”.


La mostra si articola in cinque ambienti, ognuno con un’installazione site-specific e un diverso approccio tecnico. Ne emerge un Dioniso frammentato e molteplice, specchio di una società narcisista, individualista, attratta tanto dal piacere quanto dall’eccesso. Non c’è distanza sacrale: il dio scende tra noi, anzi dentro di noi, con le sue contraddizioni e verità scomode. Come ha spiegato Francesco Riccio, ideatore e coordinatore del festival insieme a un comitato scientifico di alto profilo, Dioniso è “il dio doppio” che attraversa il tempo, dalla tragedia greca alle sfide della contemporaneità.


MitiCu
“MitiCu” è un progetto culturale che indaga il mito, l’arte e l’identità territoriale. Accanto alla mostra di Sirelli, il programma prevede spettacoli come “Le Baccanti” di Archivio Zeta, l’omaggio a Jim Morrison, incontri con studiosi sul rapporto tra Dioniso, poesia e follia, e la presentazione del libro “Pasolini e la Calabria” di Carlo Fanelli.
La mostra “Dioniso è qui” è visitabile fino al 30 settembre 2025 al Casino Macrì, Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri. Un’occasione per scoprire come il mito possa ancora raccontare chi siamo, nel filo che lega l’arte antica e linguaggi del presente, grazie a un progetto scelto da istituzioni, comunità e creativi.
di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)