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Casino Mollo, è in Sila uno tra i 5 beni aperti per i 50 anni del Fai

Casino Mollo, è in Sila uno tra i 5 beni aperti per i 50 anni del Fai

C’è anche il Casino Mollo, che si trova nei pressi della Riserva naturale del Fallistro a Croce di Magara, in prossimità di Camigliatello Silano, tra i 5 nuovi beni di cui il Fai ha annunciato l’apertura in occasione dei 50 anni dell’associazione fondata nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli.
La struttura, edificata nel Seicento dalla famiglia dei baroni Mollo fa parte del territorio del comune di Spezzano della Sila ed è inserita nel Parco Nazionale della Sila in una zona vincolata con un alto grado di protezione che prevede la conservazione integrale dell’ambiente naturale. La costruzione è a due piani e presenta una struttura in muratura di pietrame e una copertura con tetto a quattro falde inclinate.

Un tempo fulcro di un piccolo villaggio e di una azienda latifondistica dove si coltivavano grano e foraggio, si pascolavano buoi e pecore e si producevano legname, pece estratta dai tronchi e poi seta, il Casino, dopo lo smembramento della proprietà seguito alla Riforma agraria degli anni ’50 del Novecento, è stato per oltre mezzo secolo dimora di villeggiatura della famiglia.

Grazie ai fondi del PNRR “Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”, alla fine del 2023 il FAI aveva dato inizio all’intervento di recupero, attraverso il quale raccontare la storia del piccolo insediamento agricolo e produttivo, di cui il Casino era il fulcro, e del paesaggio silano e calabro dal Seicento a oggi. Conservando gli arredi tradizionali e cimeli del passato, ora si potrà meglio raccontare la storia di questo angolo di paesaggio rurale: forma e uso del territorio, storia, economia, società e costumi, tra memorie pubbliche e vicende private di una nobile famiglia locale.

L’area protetta dove sorge il Casino Mollo è anche nota per ospitare i “Giganti della Sila” o “Giganti di Fallistro“, pini larici ultracentenari di dimensioni maestose meta ogni anno di migliaia di visitatori. Gli alberi possono innalzarsi fino a 45 metri di altezza e avere un diametro alla base di circa due metri, tanto da essere spesso paragonati per dimensioni alle sequoie nordamericane. Un bosco ultracentenario di pini larici e aceri montani, 58 quelli presenti nella riserva biogenetica, piantati nel XVII secolo dai Baroni Mollo e che rappresentano una delle principali attrattive della zona.

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